Una partita difficile, dopo un buon inizio di campionato e un calendario che sicuramente non ha favorito il Chievo. Lazio e Juventus alla seconda e alla terza giornata non sarebbero stati un compito facile per nessuno, Rolando Maran lo sa bene e si ritiene comunque soddisfatto della prestazione dei suoi, che hanno tenuto botta fino al secondo gol di Dybala contro la corazzata bianconera. L'autogol di Hetemaj aveva reso ancora più ostica la strada dei clivensi, che però avevano dimostrato comunque un ottimo approccio alla partita e grande solidità.

Una partita che per la prima ora era sembrata equilibrata, a dispetto del differente livello tecnico delle due squadre: Peccato perché fino al 2-0 non hanno avuto più occasioni di noi. Sicuramente sono stati più bravi a concretizzare, poi dal raddoppio in poi è stato tutto più difficile. Sono contento però che i miei ragazzi abbiano dato tutto fino alla fine e abbiano tenuto testa sul campo alla Juventus, abbiamo anche attaccato e siamo stati in grado di difendere bene.  Un Maran soddisfatto e allo stesso tempo rammaricato, perché consapevole che i suoi avrebbero potuto anche ottenere un risultato migliore per come avevano giocato nel primo tempo: "Prima che entrasse Dybala la partita era in equilibrio, lui ha fatto la differenza come sanno fare i campioni."

L'allenatore di origini trentine si concentra poi sull'analisi della fase offensiva, che richiede un grande impegno ai suoi uomini, in particolare a Roberto Inglese, uno dei più attesi ad inizio stagione: "Quando giochi contro queste squadre stare davanti non è semplice, il nostro gioco richiede tanta fatica agli attaccanti che oggi hanno giocato per la squadra. Inglese ha dato tutto per la squadra e se sono arrivate le occasioni è stato anche merito suo e di tutti i nostri attaccanti." C'è spazio anche per le parole di Stefano Sorrentino, estremo difensore dei clivensi che oggi nulla ha potuto davanti all'attacco bianconero e in particolare contro il solito Dybala: Era meglio che rimanesse in panchina - dice ridendo il numero 70 ospite - ho la fortuna di conoscerlo bene e non mi stupisco di ciò che sta facendo, mi faceva volare anche in allenamento al Palermo. Secondo me ha ancora margini di miglioramento e ha tutte le qualità per vincere il pallone d'oro un giorno. Su Hetemaj non si può dire niente, capita, bisogna andare avanti. 

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Francesco Palma
22 anni, laureato in Linguaggi dei media presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista, appassionato e di musica, calcio, ciclismo, futsal e di sport in generale. Esperto di musica italiana, autore musicale e paroliere.