La Fiorentina si presenta alla quarta di A forte di una classifica invidiabile. P.Sousa vanta un cammino di primo piano, con tre successi e un sol passo falso - il black-out con il Torino - ma qualche mugugno condiziona la scalata. Spesso la squadra soffre, difficilmente piace. Con il Carpi, nel recente impegno, vittoria striminzita, messa spesso in discussione dalle scorribande di Matos e dalla forza di Borriello. Il tecnico difende però il suo operato e quello del gruppo.

"I risultati ci danno serenità e tranquillità. Stiamo scavando le fondamenta. Poi costruiremo. Sono soddisfatto, i risultati sono buoni in un campionato che si è alzato molto di livello. Non abbiamo la possibilità di allenarci viste le tante sfide consecutive e questo complica le cose perché poi in gara si deve ottenere il risultato".

Avversario di turno il Bologna di Delio Rossi. Un mercato importante, investimenti ingenti per una neopromossa. L'inizio difficile, con l'allenatore sulla graticola dopo le prime sconfitte, poi l'affermazione salutare con il Frosinone.

"Il Bologna sta crescendo, ha giocatori che stanno entrando in forma ed una rosa che permette cambi importanti. Si difendono in maniera aggressiva. Dobbiamo creare e costruire di più rispetto alle prime gare. Penso che potrà essere una squadra meno chiusa delle ultime che abbiamo trovato".

P.Sousa chiarisce poi la posizione di alcuni giocatori. La Fiorentina si presenta alla gara del Franchi con l'intera rosa a disposizione.  

"Si sono allenati tutti. Vecino aveva un problema muscolare ma si è allenato al massimo senza dolore. Gli altri (Ilicic, Babacar, Blaszczykowski, ndr.) hanno un po' di fastidio, ma essendo tutti problemi articolari non mi preoccupano".

Un pensiero per Mario Suarez. Nella gara del Braglia, P.Sousa incita spesso il centrocampista, chiede al giocatore maggior iniziativa, maggior propensione al rischio.

"Ha l'etichetta di uomo mercato, ma l'uomo mercato è stato Savic, non Mario. E' comunque un giocatore molto importante con caratteristiche altrettanto importanti. E' intelligente e sta migliorando: in un progetto nuovo, in un campionato nuovo, ha bisogno del suo tempo per adattarsi".

Chiusura dedicata al reparto offensivo, con Babacar e Rossi. Parlando del primo, P.Sousa traccia i compiti di una punta. Il "9" deve supportare la manovra, aiutare la squadra, far da collante fra i reparti. Non esistono ruoli immutabili, la Fiorentina deve essere gruppo.

"Una punta non può solo fare gol, come un difensore non può solo difendere. Da un attaccante mi aspetto di più, per arrivare a segnare si deve prima costruire. L'interazione fra i reparti deve essere massimale. Baba come tutti gli altri sta lavorando per migliore ancora. E lo sta facendo".

Il rientro di Rossi è invece tema centrale. P.Sousa dosa con attenzione il ragazzo, la risalita è impervia, fatta di alti e bassi, momenti di esaltazione e periodi di difficoltà, occorre pazienza per riabbracciare il vero Pepito.

"Può giocare sempre, però noi dobbiamo sapere che è all'interno di una riabilitazione calcistica. Lui è un fenomeno, può sempre fare qualcosa di importante. Ma dobbiamo essere consapevoli di non potergli chiedere tutto e subito. Piano piano lo faremo tornare al suo livello, ma ha bisogno del suo tempo"

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo