A Firenze uno scudetto quest'anno però "s'è vinto". O meglio, lo hanno vinto mister Sauro Fattori e le sue ragazze. E per essere precisi non hanno vinto soltanto quello ma ci hanno aggiunto la Coppa Italia. Doblete direbbero gli esperti, due titoli diciamo noi. Ne ha parlato Alia Guagni, difensore della compagine viola e della Nazionale, ai microfoni di assocalciatori.it.

“Annata pazzesca con campionato e Coppa Italia. Siamo riuscite a creare un gruppo e formare una squadra che nemmeno noi ad inizio anno ci aspettavamo fosse così buona. Un anno veramente ricco di soddisfazioni e portare lo scudetto a Firenze è stato bellissimo. La città ci è stata vicina fin dall’inizio e abbiamo creato un grandissimo pubblico che ci ha seguite tutta la stagione ed ha gioito con noi alla fine. Giocando a Firenze da vent’anni questo scudetto ha un sapore completamente diverso da una semplice vittoria”.

Nella prossima serie A aumenterà la concorrenza per l’arrivo, già sicuro, di altre società professioniste come Juventus, Sassuolo ed Empoli. Più contenta per la crescita del movimento o preoccupata per la concorrenza? “Abbiamo lavorato tantissimo perché accadesse questo. Con la Fiorentina siamo state le prime a farlo e rimarrà nella storia. Però è fondamentale che entrino nel movimento femminile anche altre società professionistiche, perché per alzare il livello bisogna aumentare i numeri e lavorare in tutta Italia come stiamo facendo noi a Firenze. Sono contenta di questo e, se aumenterà la competitività, è giusto ed è bello così”.

Sei tra le calciatrici che ha vissuto l’esperienza estiva nella Women’s Premier Soccer League, giocando nello Seattle. Quali sono le principali differenze che hai riscontrato tra i due campionati? Cosa vorresti portare nella nostra serie A che là ti ha particolarmente colpita?: “Ho visto un livello veramente alto. Questo è dovuto soprattutto dal lavoro che fanno con le ragazzine: hanno dei numeri pazzeschi e quindi tanta possibilità di scegliere. Poi hanno un calcio completamente diverso: il nostro è molto più tecnico-tattico, invece il loro è prettamente fisico. Ad esempio, io che sono una calciatrice molto fisica, là tante volte facevo un po’ di fatica. Questo, quindi, è uno degli aspetti che dovremmo curare di più in Italia. Ed infatti anche con la Nazionale quando andiamo ad affrontare le nostre avversarie, solitamente l’aspetto fisico e atletico è quello che ci penalizza maggiormente”.

Da lunedì inizia il raduno pre-europeo con le 30 calciatrici convocate da Cabrini. Come ti stai preparando in questa settimana di “ferie” dopo una stagione lunga e stressante terminata con la coppa Italia? “Ho staccato. Dalla Coppa Italia non abbiamo avuto nemmeno una settimana di riposo. Alla fine di una stagione così importante si arriva un po’ stanchi soprattutto mentalmente. Quindi ho voluto staccare un attimo; ora ricarico le pile e poi da lunedì…si ricomincia a palla!”.