Lo scossone in casa Genoa è arrivato in settimana con l'esonero di Ivan Juric e l'approdo di Andrea Mandorlini. Una scelta, quella del cambio, necessaria per sovvertire il trend negativo della squadra caduta in pessime performance dopo il trionfo casalingo sulla Juventus dello scorso novembre. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e fatto sbroccare il presidente Preziosi è quella di Pescara, una sconfitta pesantissima per 5-0 contro il fanalino di coda della Serie A mai vittorioso in stagione. 

"Dobbiamo tirarci fuori da una situazione difficile e centrare la salvezza il prima possibile. E' un onore allenare una piazza come questa", le prime parole dell'allenatore alla presentazione ufficiale. Dai primi allenamenti svolti con il Grifone, il tecnico di Ravenna ha rispolverato il suo credo tattico: il 4-3-3. Nelle prove a campo ridotto, due i tridenti provati da Mandorlini con Pandev-Simeone-Palladino da una parte e Lazovic-Pinilla-Taarabt dall'altra. Indicazioni e dritte che ricordano la preparazione estiva con uno schema che ha bisogno di tempo per essere affinato alla perfezione. 

Per questo il modulo prediletto potrebbe subire un rinvio, spodestato dal 3-5-2 che adottava Juric. Nello scacchiere che affronterà il Bologna dovrebbe rivedersi dal 1' Mauricio Pinilla. Il giocatore cileno andrà ad affiancare nel tandem pesante il Cholito Simeone creando una coppia tutta sudamericana. Le fasce esterne sono presidiate dai due stantuffi numero 22 e 23, vale a dire Lazovic e Laxalt. In mezzo al campo, spazio a Cataldi in regia con il dinamismo ai lati di Rigoni e Hiljemark. Terzetto difensivo classico con il rientro di Munoz che completa il pacchetto assieme a Burdisso e Izzo. Lamanna tra i pali. 

Al di là della proposta tattica, ciò che dovrà necessariamente mutare è l'atteggiamento complessivo della squadra. Una squadra senza convinzione, senza garra e sacrificio, senza quella passione indispensabile per gareggiare come si deve. La scelta di Preziosi nel chiamare Mandorlini punta proprio su questo aspetto, sulla rieducazione motivazionale della rosa per chiudere dignitosamente il campionato. La prima sfida per testare ciò è quella casalinga di domani contro il Bologna, club allenato dal coach nella stagione 2005/06. 

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