Finalmente, il Genoa sembra sia riuscito a rialzarsi. Il successo di oggi contro l'Inter vale infatti molto di più dei semplici 3 punti: un successo che mancava da tanto - troppo - tempo e una sofferenza terminata dal gol del grande ex Pandev e dalla parata di Lamanna sul rigore di Candreva nel finale, un intervento decisivo, a salvare una prestazione corale molto consistente.

Nel dopo-gara, ai microfoni di Sky Sport si è presentato il tecnico ligure Ivan Juric. E' la prima vittoria nella "nuova" gestione del croato sulla panchina rossoblù, la seconda stagionale, commentata così, riferendosi alla sconfitta di settimana scorsa col Chievo che aveva ridotto lo stesso allenatore alle lacrime: "Penso che loro sanno che hanno sbagliato una settimana fa. Hanno dominato per 45', occasioni, rigori sbagliati... poi siamo entrati in campo pensando che fosse finita. Ma si è visto negli ultimi 20 minuti, con poca cattiveria, voglia di tenere il risultato. Sarebbe stato un peccato oggi che hanno avuto cattiveria con quel rigore un po' casuale, ma è andata bene ed è stato meritato".

Passo importante verso la permanenza in Serie A, ma non decisivo secondo l'allenatore. Questa coscienza per i genoani è viva, perchè 3 partite sono una vita: "Decisiva per la salvezza no. Le altre due stanno sul pezzo: dobbiamo andare a Palermo e cercare di vincere, poi andare in casa. Sono contento della prestazione, è stato un bell'ambiente".

In generale, il mister non è mai stato troppo critico nei confronti dei suoi ragazzi, anche nei momenti di caduta libera delle scorse settimane. E perciò il riferimento alle scorse gare, dove per lui non ci sono stati dei disastri sotto l'aspetto prestazionale - più che altro i danni sono stati per ciò che riguarda i risultati: "Da quando sono tornato penso che la squadra sia contro la Lazio che contro il Chievo - dove ha fatto 70' buoni, soltanto 20 minuti di blackout - ha giocato bene, contro la Juve non conto. Queste prestazioni da quando sono tornato sono per me ottime, venivamo da un periodo prima del mio esonero che non riuscivamo ad esprimerci in nessun modo, anche perchè avevamo cambiato tanto".

Si ritorna a guardarsi indietro: le lacrime della scorsa settimana, il loro significato. Per un emozionale come lo slavo, peraltro ormai tifoso della squadra del capoluogo ligure, non ci poteva essere altra reazione: "Sono un emotivo, che vive la vive la vita così, come tutti i croati. Ma siamo anche tosti, oggi mi sono sfogato, adesso aspettiamo qualche anno magari".

L'allenatore, infine, garantisce che i giocatori "Non hanno giocato per me". Lo spirito è mancato soltanto in alcune situazioni questa stagione, ma c'è anche da dire che per il Genoa sono arrivate tante sfortune che il tecnico conosce in prima persona. E le illustra così, ricordando che nell'analisi di fine anno verranno comunque fuori: "Questi ragazzi  non sono cattivi elementi: hanno perso riferimenti, sono arrivati dei giovani che non sono riusciti ad esprimersi, poi gli infortuni, la squalifica di Izzo, ne sono successi di tutti i colori quest'anno... la loro colpa è che qualche volta non hanno avuto questo spirito, ci è mancato anche contro il Chievo. Adesso l'unica cosa che conta è salvarsi, poi penseremo all'analisi ed agli errori che sono stati commessi".