In ritiro da qualche settimana per volere del presidente Preziosi, il Genoa di Ivan Juric prepara la sfida molto delicata contro il Genoa di Bortoluzzi. I rosanero conoscono già il proprio destino che sarà la Serie B, mentre i rossoblu vogliono proprio evitare di dover seguire il Palermo, scendendo di categoria. Tutto questo rende decisiva per la squadra di Juric la trasferta siciliana e in conferenza stampa il tecnico non usa troppi giri di parole per descrivere questa situazione.

Il concetto viene espresso sin dalle prime battute dell'incontro con la stampa: "È una gara che non possiamo sbagliare, inutili altri discorsi. Il campionato italiano è competitivo e nessuna squadra regala, non vedo vantaggi ad affrontare il Palermo. È una grande piazza, tornerà presto in Serie A. È stata un settimana che mi ha soddisfatto per impegno e lavoro." Juric fa poi il punto della situazione sulle condizioni delle due squadre: "Da quando sono tornato, i segnali ricevuti dal gruppo sono stati positivi. Dobbiamo sfoderare personalità, provare a forzare le giocate, mettere pressione agli avversari che, con l’arrivo di mister Bortoluzzi, mi pare che abbiano forse abbassato un poco il baricentro. Coprono molto bene gli spazi, ripartono con elementi dotati di grande velocità. Dobbiamo avere l’atteggiamento dimostrato con l’Inter. A partire dalla determinazione. In questi giorni abbiamo avuto il tempo per pensare alle cose. All’andata fu un Genoa positivo per la prestazione. Pagammo due reti su calcio piazzato e un errore individuale."

Da quando è stato richiamato da Preziosi, Juric si è accorto di come i tifosi e l'ambiente del Genoa abbiano stima nei suoi confronti: "Il Genoa è una squadra speciale. Anche per il calore e il coinvolgimento con cui i tifosi vivono la loro passione. Al Ferraris domenica si è visto che tipo di ambiente possano creare. Ho bellissimi ricordi del periodo trascorso nella città di Palermo, quando facevo parte dello staff tecnico. Era una squadra forte e con ottimi giocatori, ma non riuscimmo a contribuire per evitare la caduta in B."

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni