Tempo di cambiamenti, ancora una volta, in casa Inter. Dopo la stagione che doveva essere quella della rinascita ed invece si è rivelata quella di caos più totale, tra prestazioni altalenanti, lunghi momenti di buio, la durissima contestazione del tifo organizzato ed il doppio esonero di De Boer e Pioli, è ancora tempo di ricostruire.

La proprietà Suning è partita dal vertice, inserendo subito un nome forte come quello di Walter Sabatini, ex-DS di Palermo e Roma, nell’ organigramma societario, col ruolo di responsabile dell’area tecnica. Proprio Sabatini ha partecipato, con Steven Zhang (figlio del patròn) e l’immancabile Piero Ausilio ad un incontro a Roma in cui è intervenuto, tramite videoconferenza, anche lo stesso Zhang Senior.

Sul tavolo della discussione due argomenti principali: da un lato il mercato, ma soprattutto il nodo cruciale della nomina del prossimo allenatore, con cui appunto saranno decise anche le linee guida per acquisti e cessioni. In pole position c’è sempre Antonio Conte, ad un passo dal double alla sua prima stagione con il Chelsea, ma il tecnico pugliese sembra intenzionato a rimanere sulla panchina dei Blues anche per il prossimo anno, e comunque fornirà una risposta definitiva solo dopo la finale di F.A. Cup, da disputare sabato prossimo contro i cugini dell’Arsenal. Ad uscire forte dalle oltre tre ore di colloquio, però, è il nome di Luciano Spalletti: l’attuale allenatore della Roma ha più volte detto, tra il serio ed il faceto, che avrebbe lasciato la piazza giallorossa in caso di mancato scudetto, e sembrerebbe proprio intenzionato a percorrere quella strada dopo averne discusso a lungo con il nuovo DS Monchi e col presidente Pallotta.

Sabatini quindi avrebbe avanzato con forza la candidatura del suo ex-collega ai tempi della capitale, approvata da tutti i partecipanti alla tavola rotonda. Rumors parlano già delle cifre della prima proposta di contratto: un biennale che oscillerebbe tra i 3 ed i 3,5 milioni di euro a stagione. Dati, ovviamente, da prendere con le pinze, considerato che le parti devono ancora incontrarsi ed eventualmente accordarsi.

A riguardo, il diretto interessato, intercettato dai microfoni di Mediaset Premium durante il Memorial Niccolò Galli di Firenze, ha comprensibilmente glissato, rimandando tutto a stagione finita: "I pensieri individuali non devono essere più importanti del risultato collettivo. Ora dobbiamo pensare solo a vincere contro il Genoa per ottenere il secondo posto. Significherebbe battere il Napoli della scorsa stagione e quindi aver fatto dei passi avanti. Adesso ho in mente solo questo obiettivo e non voglio altri pensieri che possano distogliere i miei calciatori dalla concentrazione per la gara di domenica".

Ancora qualche giorno di pazienza dunque per sciogliere il doppio nodo che lega i destini di Conte, Spalletti e dell’Inter. Perché a Milano c’è bisogno di tornare a sognare in grande, subito.

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Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.