Cinque anni dopo, un attaccante nerazzurro è tornato a realizzare una tripletta nel derby contro il Milan. Da un argentino all’altro, da Diego Milito a Mauro Icardi, col primo che ha fatto la storia del club, mentre il secondo sta imparando in fretta a suon di gol, fascia al braccio. Domenica sera, nel momento in cui è stato pronunciato il suo nome, tutto lo stadio si è alzato in piedi per applaudire il Principe che, quasi commosso, ha ringraziato quel pubblico che ha fatto esultare tante volte. In tribuna, poi, ha gridato anche lui alle reti di Icardi e alla Gazzetta racconta così le sue sensazioni: “L’Inter ha trovato un grandissimo attaccante, che migliora gara dopo gara e che sembra avere ancora notevoli margini di crescita sotto tutti i punti di vista. Mi auguro che Icardi possa scrivere altre pagine storiche dell’Inter e magari anche dell’Argentina. Di sicuro ha tutto per poterci riuscire, poi dovrà essere bravo a concretizzare sul campo le sue enormi qualità”.

Zanetti ha paragonato Icardi e Crespo, Milito è sulla stessa linea dell’ex capitano nerazzurro: “E’ molto difficile fare paragoni, ogni grande attaccante ha qualcosa di unico, però sì, sono d’accordo con Zanetti: Icardi ha molto di Crespo, soprattutto a livello di movimenti dentro l’area. Come Hernan, infatti, Mauro compare dal nulla, attacca il primo palo con ferocia ed è poi molto forte anche di testa. Parliamo di specialisti, gente che trova il gol anche nella spazzatura”. Tre gol al derby, un’emozione pazzesca che Milito ha provato cinque anni fa: “Una delle emozioni più forti provate nella mia vita da calciatore. Il derby è la gara che più amavo, sentivo e volevo giocare. Serate speciali nelle quali si andava oltre i propri limiti, sempre. Bravo Icardi, non è semplice timbrare in questo modo un derby”. 

La classifica vede il Napoli in testa e l’Inter a due punti, si può sognare? “La Juve resta la favorita, dice Milito, però quest’anno faticherà molto a confermarsi perché il Napoli ha raggiunto un livello altissimo: grande squadra, grande gioco, grande allenatore. Nell’Inter vedo un gruppo già solido, che oltretutto deve ancora esprimere gran parte delle sue reali potenzialità. La squadra crescerà molto, è allenata benissimo e ha calciatori importanti. Serve però pazienza, il nuovo percorso è agli inizi e bisogna mettere in conto anche qualche difficoltà. Detto questo, ci sono i presupposti per tornare a sognare”. Dalla Serie A all’Argentina, con la qualificazione Mondiale ottenuta alla fine: “Che sofferenza! Sarebbe stato incredibile restare fuori con Messi, che è il miglior giocatore del mondo, e tutta una serie di talenti eccezionali in squadra”. Per concludere anche un parere sull’Italia: “Non esiste un Mondiale senza Italia o Argentina. Ho sangue italiano e amo l’Italia: tifo azzurri, si deve andare tutti insieme in Russia”.

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Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1