La vittoria sofferta contro il Milan - arrivata solo nel finale con un calcio di rigore di Dybala - può essere uno slancio emotivo per la Juventus, che domani sera dovrà fornire nuove risposte a sé stessa e soprattutto alle avversarie. Allo Stadium arriva il Porto, per giocarsi tutte le proprie chances: l'obiettivo dei lusitani è ribaltare lo 0-2 subito in casa all'andata. La Champions League deve però diventare territorio di conquista per i bianconeri, che non si piegheranno al gioco degli avversari, come spiega a Massimiliano Allegri nella classica conferenza stampa della vigilia.

"Le partite di calcio non sono mai scontate, credo il Porto domani farà un'ottima partita: l'ha dimostrato anche con la Roma, partiva da una situazione di svantaggio. Sa giocare questo tipo di partite e sfruttare gli episodi. Bisogna ridurla a una gara secca, senza pensare al 2-0, ma pensando a portare a casa un'altra vittoria", apre il tecnico. "Domani conta passare il turno, disputando una partita seria", è il mantra della vigilia.

"Affrontiamo una squadra che sa quel che vuole, cercherà di tenere la partita aperta, basta vedere il ritorno all'Olimpico. Noi dovremo essere bravi, concentrati, responsabili e coscienti che servirà un'altra grande partita", afferma Allegri, tracciando l'identikit dell'avversario.

Capitolo formazione, la Juve può contare su (quasi) tutti gli effettivi: "Stanno tutti bene, a parte Sturaro", afferma l'allenatore livornese. Dal primo minuto si rivedrà in mezzo al campo Marchisio (probabilmente al posto di Khedira, anche se il tecnico lascia aperte entrambe le opzioni), mentre Chiellini è rientrato con la squadra ma è in dubbio. L'altro ballottaggio riguarda invece il terzino destro, verosimilmente uno tra Dani Alves e Lichtsteiner.

Infine, spazio anche per una riflessione sugli episodi negativi che la massima divisione nostrana sta offrendo: "Il calcio italiano deve prendere un indirizzo totalmente diverso, non siamo di buon esempio. Servono molta educazione e rispetto, sono successe una serie di cose nei campi di calcio di Serie A che non sono di buon esempio". E sulle polemiche: "Non devono intaccare quello che stanno facendo i ragazzi, perchè una squadra con il nostro rendimento non è attaccabile. Ci si ricorda solo delle cose che vanno contro. Siamo al limite della follia, la gente va allo stadio e invece di guardar la partita si fomenta. Poi, se succedono incidenti, è normale. E non parlo da allenatore della Juventus, ma da padre".

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]