3 aprile 2013. Questa è la data dell’ultima partita della fase ad eliminazione diretta della Champions League in cui Gonzalo Higuaìn aveva trovato la via della rete, contro il Galatasaray al Santiago Bernabeu con la maglia del Real Madrid, goal del 3-0 nei quarti di finale d’andata. Quello fu solo il secondo in questa fase – l’altro arrivò contro il CSKA Mosca, negli ottavi di finale della stagione 2011-12, sempre al Bernabeu - in 24 presenze totali, fra Blancòs e Juventus.

Fino a ieri, fino alla serata del Louis II, quando il Pipita, nella partita finora più importante dell’anno, ha deciso la semifinale d’andata fra Monaco e Juventus segnando entrambe le reti della gara ed eguagliando in 90 minuti la suddetta statistica. Un goal di destro, a coronamento di un’azione corale spettacolare, ed uno di sinistro, di rapina, da rapace d’area di rigore, sempre servito alla perfezione da Dani Alves. Con buona pace del titolista dell’Equipe, che lo aveva bollato come “mai decisivo nelle partite importanti di Champions”, paragonandolo a Zlatan Ibrahimovic. In soli 90 minuti Higuaìn è riuscito a zittire ogni tipo di critica: decisivo in una semifinale, prima doppietta e primi goal in assoluto in trasferta in questa fase, 31 goal stagionali, di cui 5 in Champions League, che fanno del Pipita il capocannoniere interno anche per quanto riguarda la Coppa dalle grandi orecchie, scavalcando Dybala a quota 4, oltre che a rappresentare il suo miglior bottino in carriera in questa competizione.

La finalizzazione per lo 0-1, www.rte.ie
La finalizzazione per lo 0-1, www.rte.ie

Il lavoro per la squadra non è mai mancato, la sua abnegazione ed il suo sacrificio sono sempre stati apprezzati da Massimiliano Allegri e dai suoi compagni, ma quando ti chiami Gonzalo Higuaìn, hai segnato oltre 200 goal nei campionati nazionali e sei costato 90 milioni di euro, è normale che ti si chieda anche di buttarla dentro nelle partite che contano. Detto, fatto: la doppietta nel Principato consente alla Juventus di essere perlomeno ottimista in vista del ritorno ed in ottica qualificazione alla finale di Cardiff. Guai ad abbassare la guardia però: “Manca ancora il ritorno, loro sono forti. Ora c’è da vincere il derby”, ha dichiarato a fine partita a Premium Sport. Focus su ogni obiettivo, da vero leader, in campo e fuori. È il miglior Higuaìn di sempre, maturo, concentrato ed affamato. Il Pipita ha cominciato a giocare quando il gioco si è fatto duro. E da Madrid, sua ex squadra, lo aspettano in finale, per il duello con Cristiano Ronaldo: in palio c’è quella Coppa che tutti vogliono alzare.  

La prima pagina di Marca, www.foxsports.it
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