Dopo aver analizzato la splendida gestione della stagione da parte di Max Allegri, l'apporto fondamentale di Mister 90 milioni, Gonzalo Higuain, aver individuato le tappe fondamentali e i migliori momenti di questo lungo viaggio verso il sesto scudetto consecutivo, è giunto il momento di guardare al modo in cui la Juventus ha gestito il suo vantaggio nel girone di ritorno, quello che conduce sempre all'obiettivo. 

Dal diciassette dicembre 2016, giorno di Juventus-Roma vinta 1-0, i bianconeri hanno sempre potuto gestire il proprio vantaggio avendo sempre quattro o più punti sulla diretta inseguitrice. La sconfitta contro la Fiorentina nella prima giornata di ritorno ha fatto fare il salto definitivo dei bianconeri che da lì in poi hanno varato il 4-2-3-1 che ne ha fatto le fortune fino ad ora. Dopo giornate con quattro punti di vantaggio, alla 22esima arriva il secondo allungo del campionato. La Roma cade a Marassi, il Napoli si infrange sul Palermo, mentre i bianconeri vincono a Sassuolo e volano a +7 dai capitolini ottenendo un decisivo vantaggio che gli permetterà di gestire le forze in campionato per affondare il colpo in Champions League. 

Il primo episodio di gestione del vantaggio, infatti, lo si ha proprio prima dell'andata degli ottavi di finale contro il Porto. In campionato, la Juventus, affronta il Palermo fresco del pari del San Paolo e della vittoria contro il Crotone, ma Allegri, forte del vantaggio sulla seconda, applica il turn over facendo giocare Asamoah, Marchisio e Sturaro al posto di Alex Sandro, Pjanic e Cuadrado. La scelta viene premiata, la Juve vince contro i siciliani e contro i portoghesi mettendo al sicuro la qualificazione ai quarti di finale. Questa scelta di mettere in campo delle riserve per affrontare il Palermo e poi chiudere il discorso Champions già in trasferta, permetterà poi all'allenatore bianconero di poter schierare i titolarissimi nella partita contro il  Milan del 10 Marzo, quattro giorni prima di ospitare i Dragoes allo Stadium. 

il gol decisivo della 'riserva' Claudio Marchisio
il gol decisivo della 'riserva' Claudio Marchisio | Twitter

Il secondo episodio che fa capire la tranquillità juventina in campionato, data giustamente dal vantaggio di otto punti sulla prima inseguitrice, è la trasferta al San Paolo che precede il ritorno di Coppa Italia sempre contro i partenopei. Contro la squadra di Sarri, Allegri, si presenta con Dybala, Cuadrado, Dani Alves e Alex Sandro in panchina avanzando Pjanic sulla trequarti e Sturaro sull'esterno destro offensivo. Questa volta, a differenza che con il Palermo, la partita è più complicata e infatti la Juventus soffre gli attacchi napoletani, ma riesce comunque ad uscire imbattuta dal catino azzurro, vedendo ridotto a sei punti il margine sulla Roma. 

Il viaggio nella gestione del vantaggio continua e si ferma a Torino assieme al Chievo, partita alla vigilia della gara d'andata contro la corazzata del Barcellona. Contro i clivensi, Allegri, ruota ancora le fasce con Dani Alves in panchina, Mandzukic non rischiato e Pjanic fatto riposare. Il risultato è ancora una volta eccellente e permette alla Juventus di arrivare in forze nella decisiva sfida contro i blaugrana, poi vinta 3-0 con una prestazione ai limiti della perfezione. La stessa scena non si ripeterà in coincidenza della partita del Camp Nou quando, come fatto nel match contro il Milan, Allegri non risparmierà i suoi uomini in campionato per affrontare il Pescara e col senno di poi ha fatto bene. Nella 32esima giornata infatti la Roma impatta contro l'Atalanta e la Juventus, vincente contro il Delfino, ne approfitta per allungare nuovamente a +8 acquisendo maggiore serenità per pensare alle semifinali di Champions League. 

Contro l'Atalanta, match precedente alla semifinale d'andata contro il Monaco, Allegri cambia copione rispetto ai precedenti incroci tra Europa e campionato decidendo di far giocare i titolarissimi. Questa volta, però, a differenza delle altre il successo non arriva. Nonostante la mancanza dei tre punti, la Juventus sfrutta il ko nel derby della Roma e allunga a nove punti, sfoderando il turn over nella giornata seguente quando il Torino le fa visita allo Stadium. Contro i granata Allegri schiera una formazione molto rimaneggiata, soprattutto sulla corsia sinistra con Asamoah, Rincon e Sturaro al posto dei soliti Sandro, Pjanic e Mandzukic. Infatti proprio nel derby della Mole la Vecchia Signora interrompe la striscia di vittorie casalinghe consecutive, permettendo agli inseguitori di recuperare punti per la prima volta da mesi, ma mantenendo comunque un considerevole vantaggio di sette punti. 

Si arriva quindi al primo match point scudetto, la partita dell'Olimpico contro la Roma. Ancora una volta, Allegri, mostra al mondo quanto è tranquillo e sicuro di portare in cascina il suo terzo scudetto consecutivo sulla panchina bianconera lasciando a riposo i suoi giocatori più in forma. Il perché è presto detto: due giorni dopo c'è la finale di Coppa Italia, una partita secca che non offre possibilità di chiusure posticipate come il campionato. Ovviamente, ancora una volta, il tecnico bianconero ha ragione. Perde contro la Roma, facendola avvicinare a quattro punti, vince la sua terza Coppa Italia e la settimana successiva chiude il discorso scudetto schierando le cinque stelle del firmamento bianconero. 

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.