Mario Mandzukic prolunga il suo rapporto con la Juventus fino al 2020. Sul sito ufficiale bianconero appare il comunicato in cui si specifica che l’attaccante croato rinnova per un’altra stagione il precedente accordo che si sarebbe esaurito nel 2019.

"Forte, generoso, caparbio, pronto a non lasciare un centimetro all'avversario fino all'ultimo secondo di gara, anzi... Fino alla fine. È il ritratto di Mario Mandzukic, l'attaccante che con la sua tecnica, la sua esperienza e il suo immenso spirito di sacrificio ha avuto un ruolo fondamentale, nelle sue 84 presenze complessive dall'estate 2015 ad oggi, nel trascinare la Juventus al terzo double Scudetto-Coppa Italia consecutivo, nonché alla Finalissima di Champions League di Cardiff".

Così comincia la nota del club. Acquistato per 19 milioni di euro dall’Atletico Madrid nell’estate del 2015, Mario Mandzukic ha collezionato finora 84 presenze ufficiali condite da 23 reti – il miglior marcatore dal suo arrivo in bianconero dopo Dybala ed Higuaìn, come sottolinea il comunicato – ed una serie di statistiche che denotano come il croato si sia trasformato in un vero e proprio tuttocampista: 79 contrasti vinti, 10 assist e 90 occasioni create. Viene riportata anche una frase dell’attaccante, risalente al gennaio scorso, che denota tutta la sua fame di vittorie: “Se il mister mi chiede di giocare a sinistra, o a centrocampo, per aiutare la squadra, allora io cerco di farlo nel miglior modo possibile, dedicando tutte le mie energie. Quello che conta di più è la vittoria della Juventus!”.

5 i trofei alzati da Mandzukic fino a questo momento con la maglia della Juventus – 2 campionati, 2 Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana – ed un sogno, quello che porta alla Champions League. Il 3 giugno, a Cardiff, Mario cercherà di ripetere ciò che è già riuscito a fare con la maglia del Bayern Monaco nel 2013, ossia il Triplete: in quella finale, a Wembley contro il Borussia Dortmund, fu proprio lui ad aprire le marcature con un goal di rapina, prima del pareggio momentaneo di Gundogan e della rete decisiva all’ultimo minuto di Robben. 

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