Quello di Leonardo Bonucci al Milan è certamente il trasferimento dell'estate, ma ciò che tutti vogliono sapere sono i motivi che hanno allontanato il difensore della Nazionale dalla Juventus. I dissidi con Allegri, lo sgabello di Oporto, l'intervallo di Cardiff: Bonucci spiega tutto in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. 

Bonucci inizia da quello che secondo molti è il reale motivo dell'abbandono della squadra bianconera da parte del difensore: il rapporto con Allegri. "Con i se e con i ma si combina poco. Con lui ho avuto un rapporto alla luce del sole - dichiara Bonucci -, ho giocato tanto e se è successo è perché sono stato considerato importante. Avere discussioni durante gli anni è normale, e io sono uno diretto che dice sempre la verità. Ma con lui non ho avuto alcun tipo di problema. Poi, è ovvio che alcune situazioni portano delle conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità". La memoria non può che correre alla punizione di Oporto e a quello sgabello: "Pare che sia stata la cosa più eclatante, ma in realtà è solo la goccia finale. Già prima c’erano state altre situazioni. Poi, comunque, la cosa si era ricomposta"

Lo sgabello di Oporto
Lo sgabello di Oporto 

A domanda diretta sull'addio alla Juventus, Bonucci, però risponde così: "La vita è fatta di cicli che si aprono e chiudono, e quando fai parte di un gruppo per sette anni speri di lasciare qualcosa di bello. Diciamo che nell’ultima parte della stagione il legame si è affievolito da entrambe le sponde e abbiamo deciso in accordo di allontanarci". La causa non viene citata direttamente dall'ex numero 19 bianconero, ma come da lui detto, non si sentiva più importante nel progetto sabaudo: "Per dare il 100% io devo sentirmi importante, cosa che ormai succedeva a fasi alterne. E questo non mi andava. Anche i matrimoni più belli a volte finiscono".

L'accoglienza allo Stadium non sarà certo delle migliori per Bonucci, che però avvisa i suoi ex tifosi: "Se dovessero fischiarmi devono sapere che, così come gli insulti che ricevevo in bianconero mi caricavano, sarà così anche nel caso mi fischiassero allo Stadium".

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.