Un cartellino rosso per proteste, rabbia da una parte, ma un sorriso beffardo, forse egoista, dall'altra. Mario Mandzukic sarà costretto a saltare il turno infrasettimanale contro la SPAL. Una vera follia per il giocatore croato che vorrebbe essere sempre schierato in campo, anche da terzino se necessario, purché si giochi. Stavolta però è la giustizia sportiva a fermarlo e non un infortunio. Una parola di troppo e via col giallo numero due che si trasforma in un rosso. E intanto dall'altro lato del campo, seduto su una poltroncina, si scalda Douglas Costa. Perché ora tocca a lui.

Pochi i minuti collezionati fino ad ora, un gol ed un assist all'attivo. Troppo poco per il brasiliano arrivato con tantissime aspettative dal popolo bianconero. Aspettative che continuano ad attendere ed a crescere, sperando di veder fruttare positivamente i 46 milioni spesi dalla società. Adesso sarà lui a colmare il vuoto lasciato da Mandzukic sulla fascia sinistra. Altri compiti però quelli del croato, compiti che non spetteranno a Costa, un'ala anarchica piena di classe e funanbolismo. Un tipico giocatore brasiliano, insomma.

Ci sarà dunque anche Douglas Costa ad attendere la SPAL, mercoledì, tra le mura amiche dello Juventus Stadium (da quest'anno Allianz). Un avversario certamente non proibitivo, ma sicuramente da non sottovalutare. Ora che la Juventus è costretta ad inseguire, i passi falsi non possono essere contemplati. Verosimilmente, il turn over sarà fondamentale contro la SPAL, anche e soprattutto alla luce del fatto che Milan e Sporting Lisbona sono alle porte. Una partita chiave dunque, per la Juventus e per Douglas Costa, aspettando la sentenza del giudice sportivo per vedere quante giornate di squalifica spetteranno a Mandzukic.

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