Vince, ma non convince affatto e soffre oltremodo nei minuti finali, la Lazio di Simone Inzaghi, che davanti al pubblico amico dell'Olimpico ottiene tre punti molto importanti che permettono ai biancocelesti di raggiungere a quota 10, tra le altre, anche la Roma di Luciano Spalletti. Partita non esaltante, che ha visto prevalere i padroni di casa grazie ad una giocata di un singolo, quella di Keita, che decide il match al trentesimo del primo tempo, prima del gol tranquillità di Lulic nel recupero del secondo tempo. Male l'Empoli nei primi quarantacinque minuti, meglio nella ripresa, quando però le iniziative di Pucciarelli non sono state sufficienti a portare a casa quantomeno un punto. 

Simone Inzaghi conferma il 3-5-2 con Wallace accanto a De Vrij e Radu, mentre Felipe Anderson e Lulic sono i cursori sulle fasce laterali. A centrocampo torna Biglia, mentre davanti con Immobile c'è Keita Balde. Martusciello risponde con Saponara alle spalle di Pucciarelli e Gilardino, mentre Croce e Tello spalleggiano Mauri in cabina di regia. Barba e Bellusci centrali davanti a Skorupski. 

Fin troppo arrendevole e timido l'atteggiamento dell'Empoli nella prima parte di gara, dove i padroni di casa costringono i toscani a rintanarsi nella propria metà campo senza mai uscirne. La partita di Biglia dura appena dieci minuti: l'argentino lascia tra le lacrime il posto a Cataldi. I biancocelesti stentano a carburare palla al piede e spesso sono obbligati a cercare Immobile con lanci lunghi dalle retrovie che risultano però lenti e prevedibili per Bellusci e Barba, che gestiscono tranquillamente i tagli del centravanti della nazionale. Keita Baldè prova a mettersi in mostra con i suoi guizzi, ma è spesso fumoso. E' dai pochi spunti di Felipe Anderson - relegato ancora nelle retrovie sulla destra - che la Lazio si rende maggiormente pericolosa: è da un suo cross per Milinkovic, dopo la deviazione di Bellusci, che l'attaccante spagnolo ne approfitta per battere Skorupski con il destro in rete da ottima posizione. Il vantaggio infonde fiducia ai padroni di casa, che non abbassano la pressione. L'Empoli, di contro, non si scuote, fatta eccezione per l'unica iniziativa di Pucciarelli sulla sinistra che permette a Gilardino di anticipare di testa Radu ed impegnare Strakosha, fino a quel punto inoperoso. I biancocelesti provano nel finale con Anderson a centrare il bis, ma la mira del brasiliano è imprecisa. 

L'inizio di ripresa vede finalmente protagonista l'Empoli, che così come sul finale di primo tempo, si affaccia in area di rigore laziale con Pucciarelli, la cui volèe si stampa sulla traversa dopo nemmeno sessanta secondi. I padroni di casa stentano a scuotersi ed abbassano oltremodo il baricentro esponendosi alle offensive e alla voglia di pareggio dei toscani, che cercano ripetutamente Gilardino a centro area senza però mai trovarlo. Nonostante un ritrovato piglio, quantomeno nell'atteggiamento e nel gioco, Martusciello prova ad aumentare il potenziale offensivo inserendo Marilungo per Croce a mezz'ora dal termine. E' in contropiede che la Lazio prova a colpire e prendere aria, ma l'imprecisione di Anderson e l'egoismo di Immobile negano all'aquila l'occasione per il raddoppio: la chance migliore l'avrebbe Keita, che da ottima posizione, a giro, calcia di poco alto sopra la traversa. Lo spagnolo lascia subito dopo il posto a Lukaku e ad un atteggiamento tattico molto più accorto nell'ultima mezz'ora. L'aroma del raddoppio fa allungare i biancocelesti, che concedono le ripartenze agli avversari: Zambelli trova Saponara, che dopo lo stop gira di sinistro, trovando l'opposizione di un De Vrij, sempre presente. La Lazio non la chiude con Wallace e soffre nei minuti finali, quando è ancora Pucciarelli ad impegnare Strakosha prima del gol di Lulic che fa gioire l'Olimpico al triplice fischio finale. 

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