Il Milan si appresta ad affrontare la Roma a San Siro nel posticipo di domenica sera: una sfida fondamentale per tutti i ventidue giocatori che scenderanno in campo, da una parte i rossoneri per allontanarsi dall'Inter e salvare il sesto posto, valevole per l'Europa; dall'altra, la Roma, che dice addio alle velleità di Scudetto, ma con il Napoli pronto a scippare il secondo posto ai capitolini. 

Montella si presenta ai microfoni nella consueta conferenza stampa pregara, mostrandosi fiducioso nella doppia sfida contro Roma e Atalanta, che valgono una bella fetta di stagione nelle prossime settimane: "Le prossime saranno due partite più semplici, perché noi soffriamo molto le squadre chiuse, e stimolanti da preparare per i giocatori. Abbiamo bisogno di punti, di farne di più dell'andata contro Roma e Atalanta. Sarà fondamentale la prestazione: è il momento giusto per riprenderci qualcosa. I giocatori non hanno alibi e adesso devono esprimersi al meglio. Penso che all'andata abbiamo fatto qualche punto in più rispetto al valore della squadra e al ritorno viceversa, quindi siamo in linea con le nostre possibilità. Sono particolarmente legato a Roma. Sarà una partita aperta perché tutte e due la formazioni hanno bisogno di vincere per inseguire i rispettivi obiettivi. Si giocherà anche sui nervi, ci vorrà equilibrio. Mi aspetto una Roma un po' ferita dal Derby, ma hanno giocatori di grande qualità: lottano per il secondo posto, sono molto forti. Totti? Gli auguro il meglio, di scegliere con la massima serenità. Non so se sarà la sua ultima gara a San Siro. Spalletti è molto attento tatticamente, riesce a cambiare la squadra anche in corsa perché può avere un'intuizione da un momento all'altro".

L'Europa resta sempre l'obiettivo dichiarato dalla società cinese e il Milan non può assolutamente perdere il treno per l'Europa League"L'abitudine a 3 partite alla settimana va allenata, ma soprattutto conquistata: noi ci teniamo tantissimo ad arrivare in Europa e faremo il massimo. Sposo le parole di Fassone. Sarebbe una competizione molto allenante e nella seconda parte arriva a proporre partite di livello anche superiore a quelle di Serie A: ce la giochiamo fino in fondo. Con l'Atalanta sarà uno scontro più diretto, per la nostra classifica, rispetto a quello con la Roma: sicuramemte siamo nella parte di calendario più difficile, sulla carta, di questo finale di stagione."

Uno sguardo generale sulla situazione dei giocatori, chi tra infortunati e fuori forma, a partire da Bonaventura e Abate "Mi piace attingere e ottimizzare a quello che ho a disposizione. Bonaventura è arrivato in Nazionale e ha caratteristiche molto importanti. La corsia di destra è stato uno dei punti di forza del girone d'andata. Un calciatore simile ad Abate non lo abbiamo in rosa, è quasi un'ala e Suso aveva anche più spazio. Ho dovuto cambiare qualcosina, però sono cose che capitano. Bacca sta bene, devo fare una scelta. Si sta allenando molto bene anche se viene da due partite in cui non ha giocato dall'inizio. Sceglierò domani. E' molto molto competitivo."

Infine, tiene banco la situazione De Sciglio. Il terzino rossonero è vicino a liberarsi e ad approdare alla Juventus, scatenando le ire dei supporters milanisti. Montella chiede una tregua, per non destabilizzare l'ambiente rossonero in vista delle prossime partite decisive: "De Sciglio è molto stimato dalla parte tecnica e dalla società. Ha attraversato un momento non facilissimo, è estremamente sensibile e serio. Mi aspetto dal pubblico che possa sempre incoraggiare tutti i calciatori e anche me per tutta la partita. Accetto i fischi, ma quando un calciatore viene fischiato mi sento fischiato anche io. Mi auguro che ci sia una tregua. Laddove ci fosse bisogno di lui, mi auguro che per lui non ci sia un clima ostile e poi a fine anno decideremo cosa fare, anche insieme al pubblico, di De Sciglio. Vi chiedo, se possibile di sostenere lui e la squadra, perchè sarà fondamentale creare un clima di unione. Se giocherà ci sarà la gerarchia che c'è stato tutto l'anno che probabilmente per me non è la gestione ottimale di come stabilire il capitano, ma essendo arrivato in corsa ho preferito lasciare le gerarchie passate. Il capitano dovrebbe essere chi ha più valenza nel gruppo e chi è più stimato nel gruppo, dovrebbe essere deciso insieme".

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Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.