Momento difficile per il Milan, in cui anche le parole hanno un peso specifico non indifferente. Ecco perché la conferenza stampa di Vincenzo Montella in vista della sfida al Genoa di domani (ore 15.00 a San Siro) riveste un'importanza non banale, soprattutto se arriva dopo tre sconfitte consecutive in campionato e lo scialbo 0-0 di coppa contro l'AEK Atene.

Proprio la scossa dopo il pari casalingo contro i greci è il primo argomento di discussione in qual di Milanello: "Voglio vederli giocare con coraggio e liberi di testa. Sono queste le chiavi per far scoccare la scintilla che ci manca. È vero, siamo indietro di punti, ma abbiamo statische record come quella dei tiri a porta. Vinciamo di rabbia e di unione, ci serve”.

Dopodiché, focus subito diretto al prossimo avversario. Un Genoa ostico, da non sottovalutare, come sottolineato dal tecnico campano, che si è soffermato anche sui problemi tattici, nonché psicologici, da risolvere: “Il Genoa è difficilissimo da affrontare. Ti fanno giocare male e pressano in ogni zona, con marcature strettissime. Può vincere o perdere con tutti, serve essere lucidi e determinati. Dobbiamo essere coraggiosi nell’uno contro uno, provare la giocata e sentire la fiducia”. Montella non si aspetta fuochi artificiali, ma una prestazione solida e cattiva per conquistare i tre punti che mancano da oltre un mese. “Non sarà una gara di possesso palla perché non ce lo permetteranno, sarà una partita sporca e scorbutica ma noi dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Giovedì, se avessimo sbloccato la gara, sarebbe andata in maniera completamente diversa. Non sarà spettacolare ma noi dobbiamo essere concreti”.

Si passa anche a discutere delle critiche, come quelle che accusano l'ex-allenatore di Roma e Fiorentina di essere troppo propenso a cambiare interpreti tra una partita e l'altra, o di utilizzare un modulo non congruo alle caratteristiche dei giocatori, soprattutto offensivi. Critiche subito rispedite al mittente: “Non è così, giocando tanto si deve cambiare. Noi giochiamo ogni tre giorni, quindi non sono d’accordo su chi dice che cambio spesso. Accetto le critiche ma non le condivido. Servono i principi di gioco, la differenza la dà sempre l’interpretazione al di là di ogni modulo”.
Vittoria che manca, dicevamo, oramai da quattro partite: troppe per un club del blasone del Milan. Montella, però, è tranquillo e cita esempi illustri dalla scorsa stagione: "Ci possono essere stati degli errori, sul gioco stiamo messi bene, meno sui risultati. D’altronde l’anno scorso hanno sofferto anche Mourinho e Guardiola, ci vuole tempo per i grandi cambiamenti. Ci mancano i risultati, dobbiamo dimostrare maggiore unione, perché nel privato c’è”.

Infine, una chiusura sui singoli, con i nuovi arrivati spesso bersagliati dalla tifoseria, in particolare Leonardo Bonucci, protagonista di un'inizio di campionato decisamente al di sotto delle aspettative: “Dobbiamo fare meglio, in molti possono e devono fare di più. In tanti valgono, lo abbiamo dimostrato per 70 minuti contro la Roma e nella ripresa contro l’Inter. Dobbiamo farlo per tutti i 90 minuti. Bonucci? Alcuni calciatori stanno rendendo meno, ma Leo sta crescendo e diventerà il giocatore che abbiamo sognato di avere qui. Dobbiamo metterlo in condizione di dare il massimo. Kalinic e André Silva? Nikola sta bene, mentre André Silva è il tipico condannato a dover segnare sempre. Ha 21 anni e ci sta di non segnare qualche volta. Sta crescendo molto anche lui”.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.