A caccia di un sogno. Dell'impresa. Di una qualificazione prima quasi ottenuta, poi sfuggita per mano per tre volte di fila. Tre disattenzioni, tre passaggi a vuoto che stasera, al Da Luz di Lisbona, il Napoli non potrà commettere se a Febbraio vorrà ancora ascoltare l'inno della Champions League per almeno altre due volte. La testa al Benfica, senza pensare alla sfida di Kiev che imporrà alle due squadre qualche riflessione di troppo durante la gara. E' inevitabile, fisiologico. Perché in gare del genere i fattori che subentrano in gioco sono molteplici: la posta in palio è altissima, non solo economicamente, quanto per blasone e prestigio. Il Benfica di Rui Vitoria costretto a vincere, il Napoli che gioca per due risultati su tre: la tavola è apparecchiata per una grande partita, tra due squadre che giocano un calcio aperto e spettacolare. 

Maurizio Sarri è carico, ma anche visibilmente teso. Sta sulle sue, sulla difensiva, anche se si sbilancia e non poco - pretattica? - riguardo le scelte di formazione: "Mi sembra una partita in cui vedo la necessità di avere un giocatore in grado di cambiare l'inerzia dalla panchina". Il rebus, quello della vigilia sull'utilizzo di Gabbiadini oppure di Mertens dal primo minuto, sembra averlo sciolto Maurizio Sarri nella classica conferenza stampa della vigilia. Singolare alquanto la scelta del toscano, che quasi mai ha lasciato intendere le sue scelte dando un vantaggio - seppur minimo - agli avversari. 

La consapevolezza della difficoltà della gara, di una soglia di attenzione che dovrà essere massima nell'intento di imporre il proprio gioco, non restare a guardare lo sviluppo della serata senza prendere per mano il proprio destino. Questa l'indole del Napoli, questa l'indole però anche delle aguias, che dal loro canto avranno si il calore del Da Luz, che potrà però ritorcersi contro sotto forma di pressione psicologica dovuta dalla necessità di ottenere per forza di cose il massimo dalla gara di oggi: "Affrontiamo una squadra difficile, potrebbero farci fare una gara non abituale per noi. Noi facciamo la partita, ma anche loro, ed una delle due ci riuscirà e l'altra dovrà abituarsi a tratti a fare altro. Vogliamo questa qualificazione e faremo di tutto per ottenerla perchè sentiamo di meritarla".

Le ultime della vigilia

Alcune defezioni degne di nota nel Benfica. Rui Vitoria dovrà rinunciare a Eliseu, André Horta e Alex Grimaldo, tre pedine di assoluto valore. Il tecnico dei lusitani non rinuncerà però al suo atteggiamento propositivo, con i tre trequartisti (Salvio, Pizzi e Cervi) chiamati ad un lavoro si di sostegno alle due punte che saranno Guedes e Mitroglu, ma anche di manforte a Fejsa, unico baluardo in mediana a protezione della difesa. Davanti ad Ederson, infine, linea a quattro con Semedo e Almeida ai lati di Luisao e Lindelof. 

Risponde Sarri con il consueto 4-3-3, che non dovrebbe presentare particolari cambi rispetto a quello preannunciato alla vigilia. Davanti a Reina ci sarà Raul Albiol a comandare la difesa, con Koulibaly centralmente e Hysaj e Ghoulam sugli esterni. Diawara il regista e stantuffo di centrocampo davanti al quartetto difensivo, coadiuvato sulla destra da Allan e sulla sinistra da capitan Hamsik. Davanti, come detto, dovrebbe esserci Gabbiadini assieme ad Insigne e Callejon, con Mertens pronto ad entrare a gara in corso.    

Le probabili formazioni

Benfica (4-1-3-2): Ederson; Semedo, Luisao, Lindelof, Almeida; Fejsa; Salvio, Pizzi, Cervi; Guedes, Mitroglou. All. Rui Vitoria

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Insigne, Mertens, Callejon. All. Sarri

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