Dopo aver analizzato i possibili scenari riguardanti l'attacco del Real Madrid ed aver quindi evidenziato tutti i (tanti) pericoli che la retroguardia del Napoli potrebbe correre nell'arco dei 180 minuti degli ottavi di finale di Champions League, ora è possibile concentrarsi su quello che verosimilmente potrebbe accadere nell'altra metà campo. Perché la risposta alla domanda "Il Napoli può davvero fare male al super Real?" potrebbe non essere rappresentata dal banale "no" a cui molti hanno pensato nei giorni immediatamente successivi all'abbinamento decretato dall'urna di Nyon.

In particolare, il Real ha dimostrato di soffrire molto alcune situazioni di gioco, quasi sempre innescate dalla solerzia e dalla pigrizia che alcuni uomini della squadra di Zidane mostrano sia in fase difensiva che, soprattutto, in fase offensiva. Nella partita contro l'Osasuna, ultimissimo in Liga con una difesa colabrodo ed un attacco piuttosto sterile, il Real per lunghi tratti ha mostrato il suo volto peggiore e qualche crepa di troppo nel reparto arretrato che potrebbe rivelarsi fatale nel doppio confronto con i partenopei. In occasione del gol incassato nell'anticipo del sabato sera della Liga, si vede come gli uomini di Zidane, in comodo possesso palla, vadano incredibilmente in affanno a seguito della riconquista del pallone da parte dei padroni di casa, che, è bene sottolinearlo, sono comunque raccolti tutti in 40 metri, dato che il giocatore più avanzato, Sergio Leon, si trova dietro la linea di metà campo. Un solo filtrante, neanche troppo preciso, pesca lo stesso Leon nella voragine che si crea fra Ramos e Varane, uscito sulla destra a coprire il buco lasciato da Danilo, l'uomo che perde malamente il pallone ad inizio azione. Situazione che si era peraltro già vista nella partita contro il Siviglia (con palla persa da Benzema, letteralmente bruciato sul primo controllo), prima sconfitta del Real dopo oltre 40 partite chiuse senza mai subire una battuta d'arresto.

Proprio la riconquista del pallone seguita da una rapida ripartenza potrebbe essere l'arma in più per questo Napoli, che ha dimostrato più volte nel corso della stagione, con quasi tutti i suoi interpreti, di trovarsi completamente a suo agio durante le azioni a sviluppo puramente verticale in velocità. I gol realizzati da Chiriches contro il Torino e Zielinski contro il Cagliari sono in tal senso emblematici, e spingono notevolmente Sarri all'impiego del baby-fenomeno polacco. Proprio il centrocampista ex-Udinese ed Empoli potrebbe rivelarsi l'arma letale per il Real Madrid, data la sua capacità di inserimento, la facilità di calcio e l'abilità di pescare il compagno libero (vedi gol di Insigne contro il Bologna, sulla stessa falsa riga dei due citati in precedenza) indifferentemente di sinistro e destro, abilità che Piotr condivide con il capitano della sua squadra, Marek Hamsik. Ciò che però potrebbe rendere ancor più efficace l'azione del polacco è la sua incredibile facilità di corsa, con i continui strappi che potrebbero mettere in seria difficoltà Kroos e Modric, giocatori sublimi da un punto di vista tecnico e tattico, ma non dotati di un passo sufficiente a tenere a bada le scorribande del ragazzino in maglia numero 20. A tal proposito, l'errore che il centrocampo azzurro dovrà assolutamente evitare sarà quello di permettere al Real di incanalare la partita sui binari della fisicità e dell'esperienza, caratteristiche in cui gli uomini di Zidane sono anni luce avanti a quelli di Maurizio Sarri.

L'altro punto debole evidenziato a più riprese dalla difesa del Real (che, comunque, è giusto sottolineare, ha subito sin'ora solo 18 gol in campionato a fronte dei 26 del Napoli) consiste nella sbadataggine dimostrata da Marcelo e Nacho nel coprire sia l'attacco alla profondità sia i tagli centrali degli esterni avversari. Fondamentali in cui Josè Maria Callejon è ormai un maestro conclamato in tutta Europa. Contro la Real Sociedad più volte Ramos e Nacho sono andati in affanno quando attaccati nello spazio centrale-terzino e solo alcuni interventi precisi di Navas e Varane hanno evitato il peggio. Importantissimo sarà quindi il lavoro di Callejon, ex Real, sia in fase difensiva nel seguire le discese perentorie e costanti di Marcelo, sia, soprattutto, in fase offensiva, per costringere il brasiliano in posizione arretrata e per tenere Sergio Ramos lontano da Varane nelle situazioni in cui la posizione del brasiliano richiedesse un intervento in fascia o al limite esterno dell'area di rigore. Spazio tra i centrali che, a quel punto, potrebbe essere attaccato voracemente da Dries Mertens, ormai perfettamente padrone della posizione di centravanti che qualche mese fa, per pura necessità, Maurizio Sarri ha deciso di assegnargli. Gli strappi del belga potrebbero rivelarsi micidiali in situazione di uno contro uno con Varane, ed il lavoro di Callejon dovrà per questo essere certosino, alla ricerca di questa specifica situazione.

Infine, molte delle sorti del Napoli passano fra i piedi di Marek Hamsik e Lorenzo Insigne. Il primo dovrà dimostrare finalmente ed indiscutibilmente la sua grandezza in un match clou lontano dal S.Paolo. I suoi inserimenti e la sua visione di gioco, nonché la sua asserzione a leader tecnico definitivo di questa squadra saranno di vitale importanza per le sorti dell'incontro. Al napoletano, invece, sarà richiesta una performance di grande spessore e sacrificio, volta soprattutto alla rifinitura per i compagni. Il gol realizzato a Cagliari da Hamsik è più esplicativo di qualsiasi altra digressione sul cosa debbano fare i due azzurri nel match di mercoledì. In particolare, l'attacco alla zona centrale del campo di Insigne e l'inserimento di Hamsik nello spazio di terreno lasciato vuoto dallo scugnizzo (visto spesso ultimamente, soprattutto contro Genoa e Bologna) potrebbero sorprendere i padroni di casa, nonostante un Casemiro già pronto a stoppare qualsiasi linea di passaggio e non solo.

Le armi del Napoli sono di caratura sicuramente inferiore ma non meno pericolose di quelle del Real, ed i 72 gol in stagione in tutte le competizione sono un biglietto da visita importantissimo. In più, la difesa del Real, non appare certamente inespugnabile. Una squadra giovanissima ed affamata, vogliosa di vincere e di crescere, contro una squadra esperta e fortissima. Lo spettacolo è assicurato, per chiunque si faccia il tifo.

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Ciro Scalzo
Mi chiamo Ciro Scalzo, tifosissimo del Napoli ed in generale dello sport, il più grande mezzo di comunicazione e socializzazione al mondo. Laureato in Ingegneria Aerospaziale, scrivo, per passione, della mia passione.