Una sorta di patto di ferro. One more year, come dissero i San Antonio Spurs nel mondo della NBA, come avrebbero potuto dire i giocatori del Fenerbahce lo scorso anno dopo la finale dell'Eurolega persa al supplementare, così come potrebbe aver detto lo spogliatoio del Napoli al crepuscolo di un'altra, l'ennesima, stagione, di crescita e di numeri stratosferici, culminata ad un passo dalla Juventus in campionato, ad un passo dalla finale di Coppa Italia e con onore in Champions League al cospetto dei Campioni uscenti e futuri finalisti del Real Madrid. Una serie di risultati che hanno fatto accrescere l'autostima del gruppo a disposizione di Maurizio Sarri, coronando forse quel processo di maturità e di personalità necessario per competere, forse il prossimo anno, per il titolo. 

Tutti per uno, uno per lo Scudetto. Napoli ed il Napoli si stringono attorno a Maurizio Sarri, alle sue idee, alla sua filosofia, oltre che allo spogliatoio e ad un patto che, dagli ultimi movimenti societari, sembrerebbe essere più concreto e reale che mai. Prima i rinnovi di Callejon, Koulibaly ed Insigne, ora quello di Mertens, a sigillare e confermare quanto di buono fatto quest'anno, nell'intento di ripartire dalle basi poste dal tridente dei piccoletti, con la voglia e la necessità di dare continuità e fiducia ad una rosa che sta continuando a strabiliare per risultati e produzione di gioco. De Laurentiis rispondendo con i fatti ed i rinnovi alle  alle polemiche, sterili, da bar, delle ultime settimane, avallando la richiesta del tecnico toscano di continuare a lavorare, nel prossimo anno, con la squadra plagiata in questa stagione a sua immagine e somiglianza. 

Continuità, oltre a programmazione e lungimiranza, la richiesta di Sarri, accontentato finalmente dopo la delusione della cessione di Higuain della passata stagione. Un continuum necessario, fondamentale, per ripartire da una base già estremamente competitiva, che verrà necessariamente puntellata in un paio di elementi. La scelta di confermare Mertens significa avere, nello spot di centravanti, già due soluzioni di altissimo livello, con il belga che difficilmente tornerà all'ovile sulla corsia laterale, ma si alternerà con Milik a seconda delle necessità tattiche e tecniche del mister. Pavoletti, chiuso quest'anno come presumibilmente il prossimo, verrà ceduto per far posto ad un esterno, sinistro o destro, in grado di dare fiato ad Insigne e Callejon, senza tuttavia perderne in efficacia e pericolosità. Inoltre, verranno puntellati i reparti di difesa, sulle fasce soprattutto, con un terzino in grado di dar manforte ad Hysaj e Ghoulam - sempre più vicino alla conferma - e forse anche a Strinic, candidato alla partenza qualora l'algerino dovesse restare all'ombra del Vesuvio. Infine un vice Reina, di affidamento nell'immediato ed altresì futuribile, magari come Cragno del Benevento. 

Scenari plausibili per un futuro sempre più radioso e brillante, con la necessità, la bramosia di competere sempre su più fronti e sempre con maggiore tenacia oltre che merito. Il Napoli continua a crescere, continua a costruire il castello ripartendo da basi ogni anno sempre più solide e robuste: gli azzurri ripartiranno dal gruppo di quest'anno, messaggio forte e deciso alla concorrenza. Il patto è stato siglato, adesso lo Scudetto può davvero essere un obiettivo molto più vicino di quanto lo sia stato in queste ultime stagioni.