La parola del giorno a Palermo è una sola: rivoluzione. Maurizio Zamparini lascia la mano a Paul Baccaglini, soggetto sul quale si è fatta della fin troppo facile ironia fin dal momento in cui è stato dato - nel pomeriggio di ieri - l'annuncio del suo arrivo in qualità di nuovo presidente del club di viale del Fante. Proprio l'ormai ex patron della società palermitana ha voluto dare il più cordiale benvenuto al suo successore, in avvio della conferenza svolta nella sala stampa dello stadio "Renzo Barbera": "Certamente è un giorno più allegro di quando sono arrivato qui - ha dichiarato Zamparini - . Mi rendo conto che non è più casa mia, voglio dire grazie a Palermo ma devo dirlo anche a Paul perché lascio il club in buone mani. L'ho conosciuto quando Cascio si è presentato a noi, ma non siamo arrivati al dunque. Con Paul abbiamo continuato a sentirci e lui si è messo a disposizione per trovare una soluzione. Siamo arrivati a un accordo sul Palermo calcio. Gli ho spiegato le difficoltà mie degli ultimi anni e l'obiettivo è quello di un rilancio. A 76 anni devo pensare ad altre situazioni della mia vita, sono felice di mettere a disposizione la mia esperienza al servizio di Paul senza avere un ruolo all'interno del club. Sono felice di lasciare a Paul, per il rilancio del Palermo e per il tipo di situazioni che raggiungeremo con gli altri miei asset societari. Da oggi Baccaglini è il nuovo presidente, io rimarrò nel Cda e prenderà tutte le decisioni".

Così si è invece presentato il nuovo che avanza in casa rosanero, facendo anche capire quelle che sono state le fasi preliminari al raggiungimento dell'accordo con Zamparini: "Ringrazio il presidente Zamparini - ha dichiarato Baccaglini - , nel corso di questi mesi mi ha fatto sorridere leggere commenti durante questi mesi - in silenzio - abbiamo messo in piedi un'operazione che si articola su tanti aspetti: lo sport, le infrastrutture e i posti di lavoro. Io partecipavo a una cordata americana con Cascio a capo ma non è andata come sapevamo. Ma ho avuto modo di scoprire che il Palermo ha un cuore che batte, con dietro il gruppo Zamparini. E allora ho deciso di provarci prendendo altre strade, dialogando apertamente con Maurizio. È stato compiuto un duro lavoro, arrivo a Palermo con grande energia e positività. Già ad agosto ma anche ieri ho visto gente bellissima qui in città. Zamparini è l'unico italiano ad aver creduto in un giovane, mettendo il suo futuro nelle mani mie e dei miei soci. Nonostante l'età, c'è una grande energia. Probabilmente perché in questo Paese c'è una classe dirigente che non vuole cedere il testimone. Invece l'Italia deve essere un Paese per giovani".

Baccaglini fa capire che "i dettagli dell'operazione sono confidenziali e fanno parte dell'accordo raggiunto tra il fondo e Zamparini". Dopodichè il nuovo presidente ha fatto capire che in casa Palermo ci sono già giocatori in grado di raggiungere l'obiettivo della salvezza, che non può essere la base per il futuro della squadra: "Credo che la squadra abbia già degli elementi validi, anche se qualcosa bisognerà farla nel mercato estivo. Noi non punteremo sui grandi nomi ma su una squadra vincente. Speriamo di salvarci, possiamo ancora farcela, altrimenti siamo già pronti con un piano B, letteralmente. La persona che doveva fare una due diligence era il presidente Zamparini, l'ha fatta ed è rimasto soddisfatto. Vogliamo restare in serie A, ma sicuramente la serie B non distruggerà il nostro progetto".

Si entra un po' di più nel dettaglio dell'operazione e del lavoro che attende Paul Baccaglini, il quale dimostra di avere la faccia giusta, e soprattutto di non avere alcuna paura di affrontare una situazione simile: "Una sfida semplice non è una sfida che dà soddisfazioni. Sono qui non per fuggire ma per starci. Alla squadra dico che bisogna guardarsi e dirsi: siamo questi. Sino alla fine. Non cambieremo l'allenatore sino alla fine, il calendario non è proibitivo. Cerchiamo di portare avanti un progetto che magari possa coinvolgere anche la città e le istituzioni. Si articola su molti fronti, il cambio al vertice si basa su accordo trovato su tutto. Per mettere in piedi un'operazione del genere servono dei tempi tecnici. È già avvenuto il consiglio di amministrazione e la nomina mia a presidente è ufficiale a partire da oggi. Le settimane in cui il Palermo gioca in casa le trascorrerò qui in città, in trasferta sarò presente alle gare e raggiungerò la squadra il sabato. Voglio conoscere Palermo, voglio avere un rapporto costruttivo con la stampa. Qui c'è già una struttura solida, a fine stagione ottimizzeremo la gestione del club adottando alcuni modelli anglosassoni".

Closing e infrastrutture sono due temi particolarmente caldi nelle domande dei giornalisti presenti. Baccaglini fa capire che non c'è nulla da preoccuparsi, per nessuno dei due fronti: "Il closing si articola su molti fronti, il cambio al vertice si basa su accordo trovato su tutto. Per mettere in piedi un'operazione del genere servono dei tempi tecnici. È già avvenuto il consiglio di amministrazione e la nomina mia a presidente è ufficiale a partire da oggi. Le settimane in cui il Palermo gioca in casa le trascorrerò qui in città, in trasferta sarò presente alle gare e raggiungerò la squadra il sabato. Voglio conoscere Palermo, voglio avere un rapporto costruttivo con la stampa. Qui c'è già una struttura solida, a fine stagione ottimizzeremo la gestione del club adottando alcuni modelli anglosassoni. In più continueremo a valutare il velodromo come terreno per lo stadio, e il terreno di Carini per il centro sportivo. Proprio per questo incontreremo le istituzioni già nei prossimi giorni. Quello che si vede ogni domenica allo Juventus Stadium è bellissimo, perché non realizzarlo anche qui?".

Baccaglini parla poi di quello che potrebbe essere il modello societario per costruire il nuovo Palermo, e che spera che possa essere seguito anche da altre realtà nazionali, e magari dalla stessa FIGC: "Mi piacerebbe portare la mia idea all'intero calcio italiano, partiamo dal Palermo e poi se i risultati saranno dalla nostra saranno gli altri a seguirci. Nella vita non si inventa nulla, ma si riapplica modelli vincenti all'interno di realtà che hanno margini di miglioramento. Credo che il calcio italiano - la quarta realtà europea - non dia troppa attenzione ai social, ad esempio. Quella di Palermo per noi è una realtà fantastica, anche perchè sapete meglio di me quanti palermitani ci siano in giro per il mondo. E avere una squadra così dovrebbe rappresentare una fonte di orgoglio per chi si trova all'estero. Per quanto riguarda la struttura amministrativa, creeremo il miglior tipo di struttura societaria per gestire una squadra di calcio. Visto che ad oggi abbiamo trovato un accordo non solo sul Palermo, ma sulla partnership tra il mio fondo e il gruppo Zamparini, ogni progetto che faremo sarà declinato a una realtà societaria adatta a gestire il progetto stesso. Ci sono dei tempi tecnici e delle registrazioni da fare, purtroppo la burocrazia rallenta tutto ovunque, ma abbiamo già concordato la nuova dirigenza".