Parla Lucarelli, lo fa con cognizione di causa, competenza, orgoglio. Non c'è disfattismo nelle parole del capitano, ma amara consapevolezza. L'illusione non è più di casa a Parma, ora si può solo tentare di salvare il salvabile, non chiudendo anticipatamente l'avventura sportiva. L'obiettivo dichiarato è di portare a termine la missione campionato, anche senza soldi, anche senza aiuti. Domani l'incontro tra Manenti e Pizzarotti, Presidente e Sindaco. Il primo millanta sicurezza "Non mollo il Parma, presenterò un piano industriale", il secondo chiede all'attuale dirigenza di farsi da parte. Fallimento pilotato, questo il futuro plausibile, per arrivare almeno a giugno, per rispetto del pubblico, riversato in massa nelle strade, e del campionato.

"Domani è la giornata decisiva, visto che è in calendario l'incontro fra il sindaco di Parma e Manenti. Domani si capirà se si fa sul serio o se diventa doveroso portare i libri in tribunale. Ci auguriamo di poter finire questo campionato, però vigileremo su come le autorità calcistiche si stanno muovendo. Noi ci stiamo comportando in modo serio e vorremmo che il mondo del calcio facesse altrettanto".

Dopo l'àncora lanciata da Ferrero - la Sampdoria pronta ad accollarsi le spese per la trasferta del Parma a Genova - e l'ipotesi di raggiungere il Ferraris in macchina raccontata dai giocatori nei giorni scorsi, ora un grido d'allarme per il silenzio del parco calciatori di fronte alla caduta del Parma. Lucarelli accusa il mondo del calcio, indifferente, addormentato, estraneo "L'unico collega che mi ha chiamato è stato Morgan De Sanctis. Gli altri a distanza, quando si chiede loro un parere sulla nostra situazione, esprimono solidarietà, ma nei fatti nessuno si è fatto vivo a parte il portiere della Roma. Bisognerebbe capire che ciò che è successo a noi, in un calcio malato come quello italiano, può accadere a chiunque".

Dall'Europa agli stipendi arretrati, da Ghirardi a Taci, fino a Manenti. Una descensio continua, una caduta che non sembra trovar termine, col passare delle ore emergono carte e inchieste, dubbi e sconcerto. Manca la parola fine, oggi la più attesa. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo