Il Parma sull’orlo del baratro. E il tecnico gialloblu, Roberto Donadoni,  visibilmente amareggiato per la vicende delle ultime settimane, in conferenza stampa ci mette la faccia in prima persona e a spiegare la situazione che sta vivendo il Parma:"  Tutto questo da chi dipende? Poniamoci la domanda e cerchiamo di dare una risposta. Fino a questo momento nessuno si è preso la responsabilità di ciò che è accaduto e che sta ancora accadendo. Se il Parma è in questa condizione, significa che qualcuno l’ha permesso. È il momento di intervenire in maniera radicale partendo dall’alto. Bisogna assolutamente evitare che si ripetano casi come quelli del Parma. Mi auguro che ci siano sviluppi positivi: solo così potremo andare avanti. Finché non ci saranno idee chiare, sarà inutile parlare di soluzioni. Credo che una società come il Parma non sia una realtà di poco conto: ci possono essere persone che hanno il gusto di prendere in mano la situazione. Noi siamo qui ancora perché vogliamo essere ottimisti, vogliamo pensare in maniera positiva. I pignoramenti? Bisognerebbe riderci su. Non è quello il punto. Certo, ormai siamo diventati terra di conquista. La solidarietà è arrivata solo dai giocatori, da chi va in campo, e dagli allenatori: da altri pochissima e questa è la delusione più grande. Ho l’impressione che questa sia una nave alla deriva e ognuno cerca solo di salvare il proprio orticello. Manenti? Non è sicuramente uscito rafforzato da questa situazione. Siamo sbigottiti. Ghirardi? Dite che stia cercando di limitare i danni? La strada non è vendere Mauri o Lucarelli. Sarebbe solo una toppa. Leonardi? Non sta bene. Ha problemi di salute. Ora siamo abbandonati a noi stessi. Siamo come carogne nel deserto. Purtroppo nella quotidianità siamo abbandonati a noi stessi. Ormai qui è terra di conquista, ma noi siamo compatti. Per chi la vive dal di dentro sui pignoramenti ci facciamo solo due risate. L'importante è altro...Noi dobbiamo ragionare come se fossimo proprietari di questo club pur non essendone i detentori reali”

Al fianco di Donadoni il capitano Lucarelli: “Avevamo chiesto sostegno e tutela da parte delle istituzioni. Nessuno a parte l’associazione calciatori e allenatori ha dimostrato la necessaria attenzione al problema. Alcune squadre erano disposte a non entrare sul terreno di gioco per sostenerci. La decisione di non scendere in campo è dovuta principalmente al disinteresse da parte delle istituzioni. In questo momento non stiamo combattendo solo per noi. È una lotta molto più ampia: dobbiamo evitare che si ripetano situazioni del genere nel nostro sport. Noi siamo la voce di Barletta, Monza, Savoia, Nocerina, società minori che non hanno voce in capitolo. I fatti hanno dimostrato che le leggi attuali non tutelano i giocatori e questo va cambiato. Sono totalmente sincero quando affermo che ora non ci sono le condizioni per svolgere al meglio la nostra professione. Noi ci proviamo. Diamo il massimo. La speranza è che ci sia la voglia di dare una continuità alla società anche oltre la fine di questa stagione. Il Parma ha un settore giovanile con tanti ragazzi da valorizzare: fuori ci sono già gli sciacalli pronti a portarli via”