Inutile nascondersi, a Pescara la situazione è diventata ingestibile. Una stagione disastrosa, iniziata coi migliori propositi, con un gioco spumeggiante e chiusa, dopo un cambio in panchina (Zeman al posto di Oddo) come fanalino di coda della classifica al termine di una ripidissima parabola discendente.
L’annata biancoazzurra è stata costellata, ovviamente, anche dalla contestazione della tifoseria, che non ha mai nascosto il proprio disprezzo verso società e giocatori nei mesi che hanno visto il Delfino sprofondare sempre di più fino ad avere la matematica certezza della retrocessione con cinque giornate di anticipo sulla fine del campionato.

Ieri, però, nonostante la vittoria casalinga per 2-0 sul Palermo (anch’esso già retrocesso), i Rangers (questo il nome del tifo organizzato della costa abruzzese) non hanno placato la propria ira, aumentando invece il carico. Dopo un finale di stagione in cui, a detta della stessa curva, i tifosi biancoazzurri hanno partecipato solo alle trasferte e solo “per l’onore”, lasciando vuoto il loro settore durante le gare di casa, ed in cui la piazza abruzzese ha dovuto assistere anche a veri e propri atti vandalici come l’incendio, durante la notte, delle auto del presidente all’interno della sua villa, al cinquantacinquesimo minuto della partita la tendenza si è invertita. Curva che torna a riempirsi quindi, ma i cori uditi allo Stadio Adriatico non sono stati esattamente di incitamento: ce n’è per tutti, dal presidente Daniele Sebastiani a Zdenek Zeman, passando per i giocatori. Episodio comune in determinate situazioni, ma che ha visto la curva intonare anche cori contro Michela Sebastiani, figlia maggiore del patròn, e contro il suo compagno Alessandro Bruno, centrocampista in forza proprio ai biancoazzurri. La Sebastiani si era esposta pubblicamente contro i Pescara Rangers in un post sul suo profilo Facebook proprio dopo gli atti vandalici già citati.

A riguardo, però, sono arrivate le dichiarazioni, durissime, anche del Sebastiani padre, sia ieri che stamane. In particolare, nel postpartita il presidente ha voluto rimarcare come il limite del buonsenso sia stato superato, prendendo ad esempio la tifoseria avversaria (i rosanero arrivati in trasferta hanno comunque incitato un Palermo che sostanzialmente è nella stessa situazione del Pescara), e rimarcando come questi comportamenti allontanino potenziali compratori dal Delfino: "Ormai va avanti già da tempo, stasera si sono superati i limiti. Dopo un'annata di questo tipo sicuramente c'è rabbia. I tifosi del Palermo però incitavano la loro squadra e così dovrebbe essere per tutti. Contestazione anche su Zeman? Dobbiamo essere coscienti che abbiamo fatto male ma a tutto c'è un limite, poi non ci lamentiamo se gente per bene non vuole entrare nel calcio. Nessuno ha voglia di sentirsi criticato, soprattutto da fuori vedono che criticano me che in cinque anni non ritengo di aver fatto male. Le trattative per la cessione stanno andando avanti, nel momento in cui avrò proposte scritte le sottoporrò a Danilo [Iannascoli, ex-AD, protagonista di diversi battibecchi proprio con Sebastiani, ndr] perché socio. Se non si dovesse concretizzare nulla, farò comunque una formazione degna per partecipare in Serie B".

Stamane, invece, è arrivata la conferma della cessione di Alessandro Bruno, comprensibilmente in una situazione personale troppo scomoda per continuare a vestire biancoazzurro. "Sulle possibili cessioni estive ne sapete più voi di me. Sono tutti rumors infondati. L'unico giocatore che andrà via dal Pescara al 100% è Alessandro Bruno, perché merita ben altro e non questo trattamento".