Lo sguardo cupo di chi sa che anche l'ultimo treno è passato, la delusione del condottiero ormai vinto, la rabbia repressa e ancora sfogata di chi ci ha creduto fino a qualche istante prima. Rudi Garcia impersonifica alla perfezione il volto della Roma che abbandona con un altro pareggio il Bentegodi di Verona. L'Hellas è stato capace di rimontare il gol di Totti, e anzi ha rischiato anche il colpo grosso con Hallfredsson. La Roma ancora una volta non è stata in grado di rimettersi in piedi, ancora una volta costretta al pareggio, da un Verona orgoglioso e determinato. I giallorossi al sesto pareggio nelle ultime sette gare giocate, ora vedono svanire quasi definitivamente le speranze di ribaltare la vetta della classifica. I punti di distacco dalla Juventus sono 9 e anche lo scontro diretto di lunedì prossimo non sembra esser più di grande influenza per un campionato rimasto incerto solo nella sua prima tornata. 

Garcia stupisce un po' nella scelta di Keita titolare al posto di Daniele De Rossi, attenendosi comunque ad una rotazione mirata in vista del ritorno di giovedì a Rotterdam contro il Feyenoord. Doumbia si accomoda in panchina, Florenzi è preferito a Torosidis come esterno di destra, in attacco il tridente è Ljajic, Totti, Gervinho. Anche Mandorlini cambia un po l'ossatura alla sua squadra rilanciando Brivio terzino a sinistra nel 4-3-3 e Ionita nel centrocampo di muscoli e qualità con Tachsidis e Hallfredsson. Il ballottaggio tra Jankovic e Lazaros premia il Serbo che completa il tridente con Toni e Juanito.

Avvio spigoloso al Bentegodi, Hellas molto aggressivo sui portatori di palla giallorossi, Roma che però con il passare dei minuti inizia a carburare trovando sapzi liberi in mezzo al campo con Keita e Pjanic a palleggiare. Il primo tiro in porta arriva al 10' grazie ad una conclusione scagliata in porta da Nainggolan ben respinta da Benussi. Roma che prende coraggio cercando di fare la partita soprattutto aggredendo la corsia di destra dove Florenzi, guadagna una buona punizione sul quale Ljajic dopo uno schema perfetto trova la porta senza però angolare adeguatamente il pallone. Il Verona finisce per farsi schiacciare nella propria area di rigore, incapace di ripartire, senza creare nessun pericolo per la retroguardia giallorossa. L'atteggiamento rinunciatario del Verona formato da due linee ben compatte, ma molto basse spinge inesorabilmente la Roma ad attaccare alla caccia del gol che arriva, al minuto 26'. Gol bellissimo di Francesco Totti abile a trovare dai venti metri lo spazio per la conclusione di collo destro che sorprende Benussi e si insacca in fondo alla rete. Il Verona accusa il colpo, ma riesce a riorganizzarsi affacciandosi con sempre più continuità nella metà campo dei giallorossi che si rilassano appena per un instante, istante fatale, piochè dagli sviluppi di un corner, Florenzi acciaccato - poi sarà costretto ad uscire - non riesce a saltare adeguatamente, alle sue spalle sbuca Bosko Jankovic che colpisce la sfera trovando prima una deviazione leggerissima di Astori e poi quella ben più pesante di Keita che disorienta De Sanctis che non può nulla, è l'insperato gol del pareggio. Gol che rianima la panchina venaeta e fa arrabbiare non poco Rudi Garcia. Negli ultimi minuti della prima frazione la Roma torna a riversarsi nella metà campo dell'Hellas, che per poco non capitola di nuovo in seguito alla punizione di Adem Ljajic che dai trenta metri trova l'incrocio dei pali a Benussi battuto. 

La ripresa si rianima sin dai primi minuti, merito di un Verona ben più deciso ed intraprendente capace di far correre un brivido a De Sanctis. Juanito Gomez imbeccato perfettamente da Jankovic, non riesce però trovare la porta per un niente. La Roma prova la reazione affidandosi al ninja Nainggolan autore di un'azione personale che non arreca grossi guai a Benussi. Il match però è vivissimo, la Roma c'è, ma il Verona ora risponde alla grande. L'Hellas attacca sulla fascia destra sfiorando il gol del vantaggio con Hallfredsson che arriva a rimorchio, calcia a botta sicura dai 16 metri, De Sanctis è battuto, ma sulla linea, come un gol Torosidis salva la sua squadra deviando il pallone destinato ormai ad insaccarsi. Il grossissimo pericolo corso dalla Roma scuote gli uomini di Garcia, capaci però di reagire solo con conclusioni dalla lunga distanza, conclusioni tutte di Nainggolan, tutte respinte però dal fortino giallo-blu che in fase di non possesso palla ripropone il 6-3-1 del primo tempo. Rudi Garcia decide allora di riproporre Seydou Doumbia per l'assalto finale, richiamando capitan Totti, un po' contrariato dalla decisione del suo allenatore. La partita si asseta su binari ben definiti, Roma in possesso palla e Verona racchiuso nella propria metà campo pronto ad innescare la velocità dei suoi contropiedisti. Ljajic prova a danzare sulla trequarti campo, l'azione romanista però non trova sbocchi centrali e Doumbia risulta ancora una volta corpo estraneo alla manovra giallorossa. Rudi Garcia si gioca il tutto per tutto affidandosi a Daniele Verde per cercare freschezza e velocità sulla linea degli attaccnti. Gli uomini di Mandorlini però si difendono alla grande, e appena possibile cercano di attaccare in velocità la non solidissima difesa giallorossa. Nell'ultimo quarto d'ora però non accade praticamente nulla. Finisce 1-1 tra Hellas Verona e Roma. Per i giallorossi ormai lo scudetto è un miraggio.

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