Buona vittoria della Roma che soffre nel primo tempo, sventa la minaccia di un rigore di Niang, tiene l'equilibrio fino all'ora di gioco e poi incanala definitivamente la partita dalla sua parte grazie alla fucilata di Nainggolan. Per il Milan la prestazione del primo tempo e di parte del secondo è più che sufficente. Da rivedere, invece, la poca capacità di concretizzare il gioco ed il crollo dopo lo svantaggio. Andiamo a rivivere insieme il match.

Mister Spalletti ripropone Bruno Peres come esterno alto, con Emerson come alterno: in mezzo, De Rossi e Strootman fanno diga, Perotti e Nainggolan supportano Dzeko. Montella, dal canto suo, tira fuori Bertolacci dalla cantina: per l'ex della partita è la prima da titolare dallo scorso maggio, con Locatelli e Pasalic in mezzo al campo. Confermato Lapadula come riferimento tra Niang e Suso.

Pronti, via, dopo novanta secondi è Edin Dzeko ad alzare la voce: stranamente defilato, il bosniaco trova lo spazio per la fucilata di destro. La battuta è violentissima, ma Donnarumma è lesto a metterci i guantoni. Nonostante la Roma tenga meglio il campo, il Milan rischia poco e quasi sempre da piazzati, sfiorando addirittura il vantaggio in ripartenza: Suso calcia di sinistro, Lapadula fiuta l'occasione e taglia verso il centro, arrivando un decimo di secondo in ritardo sulla traiettoria.

La partita è aperta ed aggressiva fin dai primi momenti: nessuno vuole lasciar ragionare l'avversario, si gioca più in verticale che in orizzontale. La catena giallorossa di destra (Rudiger-De Rossi-Peres) funziona, ma è il Milan ad andare vicinissimo al vantaggio: ancora un vivacissimo Lapadula taglia sulla sinistra, Bertolacci lo serve con un rasoterra preciso e l'ex-Pescara anticipa Szczesny che lo stende in uscita. Mazzoleni non ha dubbi e indica il dischetto. Dopo l'errore di San Siro, si ripresenta sul dischetto Mbaye Niang, ma il risultato è lo stesso: palla a mezz'altezza, ottima intuizione del portiere polacco e rigore respinto. L'occasione mancata dovrebbe galvanizzare la squadra di casa, invece è il Milan a reagire meglio: i rossoneri (stasera in maglia bianca) chiudono ogni spazio, vincono la maggior parte dei contrasti, anticipano spesso e volentieri gli attaccanti di Spalletti e alzano il baricentro impedendo ai capitolini di giocare con tranquillità. Nel momento di maggiore difficoltà, però, arriva l'occasione più limpida, ancora sul piede di Edin Dzeko: lancio lungo di Nainggolan, l'ex-City batte sul tempo la linea e si invola tutto solo verso Donnarumma. In area, arriva il destro incrociato: la conclusione è quasi perfetta ma scivola accanto al palo alla sinistra del giovane portiere azzurro. Davvero questione di millimetri.
In questa stagione, però, la sfortuna non sembra voler abbandonare la Roma. Al quarantesimo infatti Bruno Peres rimane k.o. dopo la scivolata di De Sciglio: la caviglia rimane sotto nel contrasto, il ginocchio si gira, e le sensazioni non sono affatto buone. Il sostituto è l'ex della partita, Stephan El Shaarawy, ma per il terzino brasiliano si tiene il fiato sospeso.
Nel finale il Milan prova il forcing, ma Rudiger e Manolas tengono benissimo le sfuriate di Niang e Suso. All'intervallo è 0-0, in una partita in cui comunque le occasioni non sono mancate né da una parte né dall'altra.

L'inizio del secondo parziale vede l'intensità calare e la spregiudicatezza lasciare il posto alla tattica: tanto possesso palla soprattutto da parte della Roma, che si trova davanti un Milan non più così asfissiante. E, all'ora di gioco, i giallorossi puniscono: Nainggolan avanza in percussione, trova spazio sulla trequarti e se lo prende. Bomba di mancino che si infila alle spalle di Donnarumma senza lasciare scampo. Quarta rete in campionato per il belga e vantaggio importantissimo per la banda di Spalletti. Da lì, l'Olimpico alza i toni e la Roma sale di ritmo, cercando addirittura il raddoppio sempre con lo scatenato Nainggolan. Montella prova la carta Luis Adriano a 20' dal termine.

Il brasiliano però non regala nessuna giocata di classe e la difesa romanista continua a leggere tutti i movimenti in anticipo. Szczesny non è praticamente mai chiamato in causa, mentre la squa squadra si fa vedere più volte nella trequarti avversaria soprattutto con le buone iniziative di Perotti ed El Shaarawy. Il match rimane arenato, combattuto nella zona centrale del campo per diversi minuti, ma è sempre la formazione di casa a mandare i segnali migliori: a dieci dal termine, ancora Dzeko, davvero scatenato davanti al suo pubblico, col sinistro da posizione defilata chiama alla respinta bassa Donnarumma.

Per l'ultima offensiva Vincenzo Montella sceglie Keisuke Honda al posto di Pasalic, con una sorta di attacco a 4. Locatelli prova a trovare il jolly al volo dalla distanza, con poca fortuna, poi improvvisamente le squadre si allungano, col Milan alla disperata ricerca di un punto e la Roma, al contrario, inglosita dalla possibilità di sigillare il risultato in contropiede. L'unico brivido, comunque, arriva nel primo dei tre minuti di recupero: serpentina di Mati Fernandez che prova a chiudere col mancino, senza dare forza alla conclusione. Niente più sussulti, il triplice fischio sancisce il balzo in avanti della Roma, al secondo posto solitario, ed il primo scivolone - quantomeno in termini di classifica - della stagione del Milan.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.