La Roma è pronta, Luciano Spalletti è pronto. Domani i giallorossi scendono in campo sul campo del Lione per l'andata degli ottavi di finale di Europa League. Oggi, giorno di vigilia, è anche giorno di parole, quelle del tecnico, che analizza così la gara in conferenza stampa: "Il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni, la competitività è aumentata. Se prima c'era la possibilità di sorprenderli, ora sono abituati a partite di alto livello, sia di gioco che fisicamente".

"Per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto", aggiunge poi Spalletti. "Lacazette, se ha ampi spazi, riesce a sfruttare nella sua totalità le qualità che possiede. O si morde alto, o si lascia a loro il pallino e si rientra nella nostra metà campo".

La Roma arriva a questo match in condizioni complicate, sia sul piano fisico che su quello dei risultati, avendo perso mercoledì scorso il derby con la Lazio e sabato il big match contro il Napoli. L'allenatore, dal canto suo, commenta così: "Abbiamo affrontato due squadre fortissime, sbagliando qualcosa ma rimanendo in partita, sono più le cose che ci sono andate contro che quelle a favore, che avremmo anche meritato. Nutro fiducia nelle capacità dei miei calciatori, io non partecipo al disfattismo intorno alla squadra. Ci siamo guadagnati questo livello di calcio col sudore e vogliamo riprenderci".

Riprendersi, a partire dal Parc OL. "Questo tipo di sfide si gioca su 180 minuti, proveremo a giocarci la partita tentando di vincerla, mantenendo equilibrio", afferma Spalletti, riguardo al piano partita, per poi commentare lo schieramento difensivo dei suoi: "L'importante è difendere bene sulle qualità degli avversari per non dare campo e superiorità numerica agli avversari. Fa la differenza il modo di attaccare degli altri, che obbliga a scalare".

Insieme al tecnico, in conferenza stampa c'è anche Radja Nainggolan, che risponde così alle critiche ricevute dopo le due sconfitte: "Quando le cose vanno male sono normali un po' di critiche, ma alla fine abbiamo perso due partite, non abbiamo buttato via tutto. Tocca a noi fare meglio. Lavoriamo tutti i giorni per essere pronti, se si sta in una squadra più competitiva e normale che ci si debba preparare sempre. Io voglio giocare sempre".

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]