Era la partita del centoventesimo anniversario dalla nascita dell'Udinese (festeggiato in tutti i modi, anche rispolverando la prima maglia indossata nella storia della squadra), contro il Bologna dunque sarebbe potuta finire solo in due modi. O con un trionfo, oppure con la solita valanga di critiche per il mancato arrivo dei tre punti. Per la gioia di tutto il popolo friulano, è avvenuta la prima ipotesi. La sfida è stata un thriller. Vedere i bianconeri prendere a pallate la porta dei felsinei senza risultati stava gettando nello sconforto tutti i tifosi. Verso il novantesimo la delusione sugli spalti era tanta, perchè le occasioni da gol erano state ben cinque. Gli errori sottoporta di Perica e Duvàn Zapata potevano essere sanguinosi. Il Panteròn ormai sta diventando uno dei giocatori che più infastidiscono il pubblico e i fischi al momento della sostituzione ne sono la prova lampante. C'è da dire che il giocatore di proprietà del Napoli ogni tanto sembra quasi sbagliare apposta, con tre errori veramente grossolani davanti a Mirante e tutti su colpo di testa, fondamentale che dovrebbe essere la sua specialità. Anche il croato ha rischiato di rovinare la festa, passi per la parata miracolosa del portiere ex Parma, ma la chance sbagliata al 79' grida ancora vendetta.

Per fortuna però Danilo, ispirato probabilmente dalla presenza in tribuna di Totò Di Natale, ha insaccato un gol meraviglioso al 93', in semirovesciata. Il thriller è diventato favola, con un happy ending sensazionale. Tutto lo stadio, dopo che la palla ha sbattuto sulla traversa e si è insaccata, è letteralmente esploso, scaricando tutta la tensione che avevano portato gli incredibili novanta minuti precedenti. Anche i giocatori si sono lasciati andare al delirio più puro. Tutti ad abbracciare Danilo, che, nonostante sia il capitano, è il giocatore che ha sicuramente ricevuto più critiche negli ultimi mesi, per le vicende note a tutti e non solo, e il fatto che sia stato proprio lui a segnare sembra quasi un segno del destino. Non basta un gol a cancellare tutto quello che è successo nel passato, ma dopo questa rete sicuramente il rapporto tra lui e i tifosi ha subito una sterzata in positivo, dato che la partita per l'Udinese aveva contorni importanti e che la prestazione del gruppo è stata molto convincente.

Andando più sul tecnico, Delneri ha effettuato pochi, ma importanti cambiamenti. Finalmente si è capito che Felipe a sinistra non può reggere ed è stato riaccentrato, tornando a formare la coppia centrale con Danilo. Sulla fascia è tornato Samir, che ha confermato di non demeritare assolutamente in quel ruolo. Non solo, alla solidità difensiva mostrata sotto Iachini, ha aggiunto una buona propensione offensiva. Un po' timido Widmer, che si è fatto notare solo nel finale, servendo pure l'assist per Danilo, chissà cosa potrebbe fare se riuscisse a proporsi più spesso in avanti. È ancora una difesa fragilina, Destro rischia subito di fare danni, ma così si è già un passo avanti e infatti i friulani tornano a non subire gol dopo tantissimo tempo. A centrocampo l'inversione tra Hallfredsson e Kums si è rivelata un successo. L'islandese ha fatto il mediano di rottura vecchio stampo, permettendo al belga di salire insieme a Fofana, trasformando il 4-3-3 talvolta in un 4-2-3-1 e altre volte in un 4-1-4-1. L'ex Gent così ha potuto finalmente incidere al limite dell'area avversaria, tenendo alta la squadra e iniziando anche a rendersi pericoloso con i tagli in area. Il francese continua ad essere l'innesto che meglio si è inserito nella squadra, ma deve assolutamente imparare ad essere meno narcisista e più concreto in fase di scarico.

L'attacco purtroppo invece non ha convinto. De Paul ha mostrato meno attaccamento nei confronti della palla, ma continua ad essere un elemento avulso dal resto della squadra, inserendosi di rado nelle azioni corali. Il ragazzo ha qualità, ma l'ambientamento sembra essere ancora precario. Duvàn Zapata, come già detto sopra, è stato disastroso nell'area piccola. Almeno due occasioni su tre erano realmente semplici da concretizzare per un giocatore del suo calibro. Deve anche lui darsi una mossa e migliorare, perchè a Napoli certi errori non li potrà commettere, almeno non senza conseguenze sul minutaggio. Thereau è stato un po' scialbo, ha corso tanto, ma quando ha avuto spazio per tirare, ha sempre esploso conclusioni deboli e prevedibili. In generale, Delneri sembra aver capito molte cose che invece i tecnici passati per Udine non riuscivano a vedere, cambiando la mentalità di una squadra che ora molla con meno falicità e che in questo caso ha avuto il merito di crederci fino in fondo. Ora c'è l'Atalanta, un avversario sicuramente più tosto, ma che sarà affrontato con più fiducia, visto il buon margine accumulato ormai sulla terzultima e anche la solidità trovata con le nuove mosse adottate dal tecnico di Aquileia. Tenendo sempre ben a mente la bella favola vissuta questo lunedì, grazie a tutta la squadra e in a particolare a capitan Danilo.

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About the author
Davide Marchiol
Nato e cresciuto ad Udine. Udinese e rap le mie passioni principali, con un certo ascendente verso il Crotone, viste le origini calabre, ma non mi precludo nessuna strada.