Benvenuto Halo. Il sistema di protezione per la testa del pilota ha ricevuto il battesimo della pista stamani, debuttando per la prima volta in assoluto sulla Ferrari di Kimi Raikkonen. Sono bastati pochi istanti dopo l’avvio della terza giornata di test sulla pista di Barcellona perché tutti gli obiettivi fossero rivolti alla SF16-H del finlandese.

La Rossa montava l’ormai nota struttura proposta dalla Mercedes, con profilo a “V” ancorato al telaio mediante un supporto centrale posto anteriormente al pilota e a lato delle protezioni alla base dell’airscope. 

Servirà soprattutto per proteggere la testa da urti contro ‘oggetti volanti’, come gomme e altre componenti della monoposto. Impatti che son stati fatali in tempi recenti a Henry Surtees e Justin Wilson, il primo colpito al capo da una gomma vagante, il secondo da un detrito in carbonio schizzato via da un’altra vettura dopo un contatto a muro; meglio è andata a Felipe Massa, centrato in Ungheria dall’ammortizzatore di Barrichello che un simile dispositivo avrebbe potuto deviare.

Una soluzione a ‘delta’ aperta ma fissa, senza possibilità di rimozione da parte del pilota ma provvista ad ogni modo di una grande area libera sopra il casco, sufficiente a garantire una rapida fuoriuscita (o estrazione da parte dei commissari) in caso di impatto. A tal proposito la Ferrari ha comunicato che già mercoledì Sebastian Vettel ha effettuato i primi test statici all’interno del box, con prove di uscita senza apparenti difficoltà.

Il capo ufficio stampa Ferrari Alberto Antonini ha altresì specificato che il dispositivo in uso è stato realizzato facendo ricorso a materiali compositi: un tubo di metallo rivestito con una pelle di carbonio di soli 6 kg, più leggero di 4 kg rispetto al primo prototipo sfornato dai tecnici del Cavallino: già un bel progresso.

Enorme passo avanti per la sicurezza”, così lo ha definito Nico Rosberg. Dato l’ingombro, che da fuori pare notevole, resta da valutarne l’impatto sui flussi aerodinamici che investono la vettura e sul campo visivo del pilota: il primo riscontro fornito da Raikkonen è stato in tal senso positivo.

Questa mattina ho provato la struttura di protezione “Halo” e mi ha sorpreso quanto poco fosse diverso dalla guida normale. La visibilità è appena limitata verso l’avanti ma non credo che questa sia la versione finale, quindi si può ulteriormente migliorare", il commento di Kimi.

Ferrari pioniera, dunque. E le altre squadre? La Red Bull ha comunicato che introdurrà il proprio sistema di protezione in aprile. Sarà diverso da quello sperimentato sulla Rossa, chiuso nella parte frontale da un plexiglass coperto dallo stesso materiale delle visiera a strappo dei piloti: una soluzione di impronta più aeronautica pur senza l’adozione di un cupolino interamente chiuso.

La sperimentazione non si ferma qui. Saranno vagliate soluzioni alternative, come anticipato dalla FIA, fermo restando che la GPDA capeggiata da Alex Wurz ne ha preteso l’adozione immediata, già dal 2017. Anche il regolamento tecnico 2016, del resto, viaggia in quella direzione avendo previsto un incremento dei livelli di sicurezza nella zona ai lati del casco, con protezioni innalzate e crash-test più severi per gli urti laterali.

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