Se per troppo tempo sono arrivate indiscrezioni, prima confermate e poi smentite, negli ultimi mesi ci sono stati diversi episodi che hanno dimostrato come l’interesse di Aston Martin per la Formula 1 fosse più cospicuo.

Si è cominciato prima con la partecipazione da parte della casa inglese alla riunione sui motori 2021, svolta durante il Gran Premio d’Austria di questa estate, per poi ufficializzare la partnership con la Red Bull, della quale avrà il ruolo di main sponsor a partire dal 2018, anche se la collaborazione con Milton Keynes è passata per il progetto dell’hypercar Valkyrie.

In occasione di quella riunione, il Presidente e Amministratore Delegato della casa di Gaydon Andy Palmer ha annunciato come il costruttore inglese fosse intenzionato ad un futuro come motorista indipendente, a patto che i costi fossero tenuti sotto controllo, con Chris Horner, team manager della scuderia anglo-tedesca, che ha aperto alla possibilità che le monoposto della sua squadra possano essere spinti dai motori Aston Martin.

Più recenti invece le dichiarazioni di Palmer, circa l’approvvigionamento di know how, in particolare di tecnici che hanno avuto modo di sviluppare esperienza in Formula 1, ma anche qualcuno proveniente dal settore stradale, componente importante nel business della casa inglese. Parte di queste personalità tecniche hanno avuto un passato a Maranello, in particolare Maximilian Szwaj, di formazione telaista e che in Ferrari ha ricoperto il ruolo di responsabile all’innovazione mentre alla corte di Palmer ha assunto la direzione tecnica.

Un altro, Joerg Ross, che da agosto è il nuovo responsabile dello sviluppo powertrain, viene da una doppia esperienza italiana. Prima di essere in Maserati, il tecnico tedesco è stato a Maranello nel periodo di Michael Schumacher, in un’area di sviluppo analoga. Sotto la spinta di Ross, anche un ingegnere italiano, tal Simone Malaguti che Oltremanica ricoprirà il ruolo di responsabile di simulazione del powertrain, proveniente anch’esso dalla Maserati in cui era specialista in CFD, occupandosi tra l’altro di camere di combustione sui motori 6 cilindri turbo.

Fonti vicine alla casa inglese vogliono che vi sia un altro specialista italiano, con il compito di studiare i regolamenti sui motori 2021 di Formula 1, che saranno nuovamente discussi dallo Strategy Group il 7 novembre.

A questo punto, l’autore di questo articolo prova a mettere in fila i pezzi perché qualcosa potrebbe non tornare, secondo le intenzioni di Andy Palmer e stante così le cose. Primo punto, sembra che il progetto di presentarsi come motorista indipendente da parte di Aston Martin derivi da quanto deciderà lo Strategy Group, chissà se entro il 7 novembre o se questa decisione sarà rimandata ad una nuova data. Infatti, stando alle parole del CEO, la casa di Gaydon è favorevole a dei motori che abbiano dei costi contenuti, e certamente i motori turbo-ibridi non vanno in questa direzione, essendo delle componenti maledettamente tecnologiche, all’avanguardia e dannatamente costose. Siamo più che sicuri che Aston Martin, da sola, difficilmente possa affrontare questi investimenti, a meno di un ingresso di capitali extra che al momento latitano, senza considerare il fatto che la concorrenza è spietata e grandi costruttori come Renault e Honda hanno avuto difficoltà enormi sotto il profilo tecnico dal 2014 in avanti, pur essendo delle realtà maggiormente capitalizzate sia da un punto di vista economico, tecnico e di esperienza.

Inoltre, in seno allo Strategy Group, ma questo è argomento il cui approfondimento riguarderà altri articoli, ci sarà una “lotta” tra Mercedes e Ferrari (che in tal caso giocano nella stessa squadra) che hanno più volte ribadito l’intenzione di rimanere sulle attuali motorizzazioni, e i due motoristi già citati e Liberty Media. Se Renault e Honda vogliono un cambio di passo, per via di una manifesta inferiorità nella tecnologia attualmente in uso, la nuova proprietà della massima serie automobilistica invece vuole una Formula 1 più aperta, che apra ai motoristi indipendenti, che però vogliono dei propulsori il cui sviluppo sia più agevole, come Aston Martin. Chi la spunterà?

 

 

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 Oreste Sicilia
Studente di ingegneria, appassionato di Formula 1 e comunicazione. Potete trovarmi qui https://www.facebook.com/oreste.sicilia