Cala il sipario sull'edizione 2017 del Tour de France. Ieri, a cronometro, gli ultimi verdetti. In giallo Chris Froome - quarto trionfo - Rigoberto Uran in seconda posizione, Bardet a completare il podio. Beffato Landa, forse il più forte in salita e costretto ad escogitare un tranello tra qualche ora per ribaltare lo scritto. Quinto Fabio Aru, in difficoltà lungo le pendenze alpine, per una condizione in difetto ed evidenti problemi di respirazione. 

Montgeron - Parigi, con arrivo sui Campi Elisi. Il Tour segue la sua storia e l'ultima tornata si presenta perlopiù come una passerella atta ad investire i "reali" di Francia. Il giallo come detto di Froome, il verde di Matthews - favorito nei giorni scorsi dal ritiro di Kittel - la maglia a pois di Barguil, strepitoso dalla seconda settimana.  

103 chilometri, tappa veloce quindi, senza alcun GPM. I primi 45 chilometri offrono un andamento irregolare. Qualche colpo di pedale ed inizia una fase di saliscendi che pilota all'ingresso nel circuito. 

Il circuito è da ripetere 8 volte e misura 7 chilometri. Ha al suo interno un insidioso strappetto, trampolino per chi vuole inseguire il successo parziale ed evitare la volata. Un traguardo volante è posto al chilometro 63.5, l'arrivo è accomodante. Pochi i velocisti ancora in gara, Matthews può chiudere con il punto esclamativo, a caccia di riscatto Bouhanni, Degenkolb e Kristoff.  

Il percorso 

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Johnathan Scaffardi
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