Il fenomeno di Pinto si approccia all'ultimo show della sua strabiliante carriera e vuole regalare un altro spettacolo ai suoi tifosi sulle strade del sue paese. Alberto Contador si presenta quindi in conferenza stampa voglioso di fare bene per salutare al meglio il mondo del ciclismo, magari con una maglia rossa in più da mettere in cornice sul proprio muro di casa. 

Le sue parole partono proprio dalla decisione rivelata solo qualche settimana fa di ritirarsi: "Era una decisione che avevo abbastanza chiara quella di ritirarmi. Stavamo parlando io e Guercilena se allungare il contratto fino al prossimo Giro d’Italia, ma io non ero sicuro. Sapevo che la risposta me l’avrebbe data il Tour e c’è stato un momento nel Tour in cui tutto è stato chiaro. Lì ho preso la decisione definitiva". Traspare quindi dalle parole dello spagnolo che è stato l'ultimo Tour de France a fargli capire che è giunto il momento di appendere la bici al muro. La Grand Boucle negativa corsa da Contador, mai veramente in lotta per la vittoria finale o di tappa e protagonista di alcune cadute di troppo, ha messo quindi la parola fine alla carriera del ciclista: "Il momento chiave è stato dopo la nona tappa del Tour. Arrivavo veramente bene al Tour, ma ci sono state cose imprevedibili come le cadute".

Alla Vuelta lo spagnolo si presenta con le fatiche del Tour nelle gambe, un'esperienza mai provata in carriera e che lui stesso riconosce come incognita: "È stata una preparazione diversa rispetto al solito. Non ho mai finito il Tour e poi fatto la Vuelta. Quello che ho fatto è cercare di riposare il più possibile. Poi nell’ultima settimana ho fatto alcuni allenamenti di qualità. Sarà una vera incognita visto che è qualcosa di nuovo per me, ma credo di aver recuperato bene dal Tour". Nonostante questo, però, l'imperativo di Contador resta quello che lo ha seguito per tutta la sua carriera, vincere: "Quando vado ad una corsa vado per dare sempre il massimo e sarà così fino all’ultimo giorno da professionista. Però questa Vuelta è speciale e voglio divertirmi fino alla fine. Credo che sarà il posto ideale per chiudere la carriera e saranno tre settimane di festa. Arrivo qui con l’idea di lottare fino alla fine per la vittoria".

Infine, chiusura sui suoi prossimi rivali, alcuni provenienti dal Tour de France, altri dal Giro d'Italia: "Nibali credo abbia preparato meglio rispetto ad altri la Vuelta dopo il Giro. Credo però che il favorito sia Froome. È molto forte ed inoltre si adatta molto bene al percorso e ha una squadra forte al suo fianco. Questo rende molto più difficile la vittoria per gli altri. Ci sono poi corridori che vengono dal Tour come Aru, Bardet e Yates. Alcuni avranno recuperato meglio rispetto ad altri e bisognerà vedere la loro preparazione, ma se devo scegliere faccio i nomi di Nibali e Froome su tutti".

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.