Ieri sera, in un incontro decisivo in chiave sesto posto, il Milano ha superato davanti a quasi 2000 spettatori il Vipiteno in quel dell'Agorà; 4-3( 1-1; 3-1; 0-1) il punteggio finale in favore di Fontanive e compagni, che vedono il proprio vantaggio in classifica sui Broncos aumentare fino a 10 punti. 

Che questa squadra, dopo la pausa di dicembre, abbia trovato sempre più il suo equilibrio è un dato di fatto. La conferma definitiva è arrivata tra sabato( vittoria 4-2 sul difficilissimo ghiaccio di Brunico) e ieri, contro una diretta concorrente. Il Vipiteno si è presentato nel capoluogo lombardo privo di Kofler, Wieser e Lee, mentre il Milano ha recuperato DiDiomete; in porta per i rossoblu c'è ancora Della Bella. Dopo la prestazione superba offerta dal numero 35 sabato sera, è bello vedere una bandiera come lui ancora sul ghiaccio, sul suo ghiaccio; da questa parti non c'è storia, "Paolino" è un idolo( e non solo per ragioni tecniche) e come tale viene accolto dall'Agorà. Dainton, il goalie titolare che probabilmente non ha ancora smaltito i problemi fisici manifestatisi dopo la partita di giovedì scorso contro il Fassa, si accomoda in tribuna per poi presentarsi in curva a partita in corso. Inutile dire che l'accoglienza è decisamente calorosa.

L'inizio del primo periodo è equilibrato, a rendersi pericolosi sono soprattutto gli ospiti. Il Milano, però, al minuto 11:30 trova il vantaggio: Guerra( solido e preciso ieri) tira dalla blu, Schell devia e batte Myllykoski. I Broncos, però, pervengono al pareggio circa 4 minuti più tardi. Caig vede Ludwig tutto solo davanti alla gabbia, lo serve e l'incolpevole Della Bella è battuto. Si rientra così negli spogliatoi in parità, ma la sensazione è che ad entrambe le squadre potrebbe bastar poco per spostare l'inerzia a proprio favore. Detto fatto: il Milano che scende sul ghiaccio nei primi minuti della frazione centrale è grintoso e determinato, e realizza al 21:48 il 2-1 con Ranallo, che ben servito da Goi è bravo ad infilare il puck tra i gambali di Myllykoski. Arriva quasi subito, poi, una superiorità numerica in favore del Vipiteno. E' un episodio chiave: gli altoatesini non riescono a segnare, Guerra recupera il disco e lancia alla perfezione Nicola Fontanive che, in 1 - 0, non lascia scampo al goalie finnico dei Broncos. Sotto di due reti, comunque, il Vipiteno ha il merito di non mollare e così Knwolton, al 26:28, tiene in partita i suoi realizzando il 3-2. Il Milano comunque regge, senza eccessive difficoltà a dire il vero, e riesce a segnare il fondamentale gol del 4-2 con capitan Migliore, assistito al meglio da uno Schell finalmente in gran serata. Nel periodo conclusivo l'andamento della partita è quello che ci si poteva aspettare: i rossoblu, forti del doppio vantaggio, si limitano a contenere e gestiscono bene il punteggio limitando un Vipiteno generoso ma poco lucido. Nel minuto conclusivo, poi, i padroni di casa falliscono per tre volte il gol a porta vuota che avrebbe messo il punto esclamativo sulla vittoria, e a 15 secondi dalla sirena arriva il 4-3 firmato da Liotti, che batte Della Bella con l'aiuto di una deviazione.

Comunque, non succede più nulla: vince il Milano per 4-3, consolidando la sesta piazza e portandosi a sette lunghezze dal Cortina, squadra a cui la truppa di coach Insam andrà a far visita giovedì. Vittoria nel complesso meritata quella dei rossoblu, basata su una buona prestazione a livello di squadra e di singoli( Guerra e Schell su tutti) e su una discreta capacità di gestire il risultato. Continua quindi la rincorsa, con la consapevolezza che questa squadra potrà togliersi ancora qualche soddisfazione e che, soprattutto, piace sempre di più al suo popolo. 

Altri risultati:

Renon - Asiago 1-0( 1-0; 0-0; 0-0). 

Valpellice - Fassa 7-4( 0-2; 2-1; 5-1)

Val Pusteria - Cortina 3-0( 0-0; 2-0; 1-0)

Classifica: Renon 69, Asiago** 63, Val Pusteria 62, Valpellice 59, Cortina* 48, Milano* 41, Vipiteno 31, Fassa 17. 

* una partita in meno; ** due partite in meno

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Federico Cimatti
Studente universitario innamorato del giornalismo, il sogno è farne una professione. Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce ( Osvaldo Soriano)