Nello studio di Sky Sport 24 sono stati ospitati i due rappresentanti odierni della nostra nazionale nel campionato NBA. Danilo Gallinari e Marco Belinelli sono attualmente gli unici rappresentanti dei nostri colori nel massimo campionato mondiale per quello che concerne la palla a spicchi e saranno impegnati anch’essi nell’ imminente EuroBasket 2017, competizione che premierà le migliori compagini del vecchio continente e sancirà anche l’accesso alle prossime olimpiadi di Tokyo 2020. Ecco le parole di due atleti che probabilmente saranno protagonisti assoluti di questo importantissimo impegno, che si sono espressi anche sui propositi con cui si affacceranno alla prossima stagione NBA, entrambi con nuove maglie.

È iniziata ufficialmente la stagione per voi.

Gallinari: “Si, comincia con questo primo importante impegno e speriamo si concluderà a maggio-giugno dell’anno prossimo”

Si può definirvi i leader di questa nazionale, considerata l’assenza di Bargnani e Gentile, Tu Danilo avevi espresso dubbi sulla tua partecipazione all’europeo?

Gallinari: “Finché sto bene fisicamente ci sono e ci sono sempre stato, quando non ci sono stato è stato sempre per colpa di infortuni. Adesso so no presente, i dubbi sono sempre stati riguardanti alla mia condizione fisica e adesso sto bene".

fonte: outdoorblog
fonte: outdoorblog

Entrambi in estate avete cambiato maglia, Danilo da Denver ai Los Angeles Clippers e Marco da Charlotte ad Atlanta.

Gallinari: “Sono contento, non è stato facile lasciare Denver dopo 7 stagioni, non lo sarebbe per nessun giocatore, ma era arrivato il momento di cambiare, di provare una nuova avventura, non vedo l’ora di iniziare, sarà interessante".

Belinelli: “Ho obbiettivi importanti anche in vista dell’estate prossima in cui sarò free agent. Ho cambiato parecchie squadre, ma mi sono sempre trovato bene nelle varie città e nelle varie squadre dove ho sempre imparato qualcosa. Vado ad Atlanta carico, è una squadra giovane e in ricostruzione, ma cercheremo di fare una buona stagione".

Torniamo alla nazionale, è un po’ di tempo che non arrivano risultati importanti, l’ultima vittoria nel 1999 e l’ultima volta sul podio europeo nel 2003. Al di là delle speranze, l’obbiettivo concreto per l’europeo quale è?

Gallinari: “La possibilità di vincere, nessuno di noi gioca per partecipare, sappiamo quello che possiamo fare,. Il fatto che sia tanto tempo che non arrivino risultati è una motivazione aggiuntiva, per cominciare a portare a casa qualcosa”.

Abbiamo ancora vivida la delusione del torneo pre-olimpico dello scorso anno, tante emozioni e grande avvicinamento dell’italia intera a voi, ma purtroppo la qualificazione non è arrivata, è rimasto molto amaro in bocca?

Belinelli: “Si è stato molto deludente, c’erano molte aspettative, giocavamo in Italia, , un tifo incredibile, avevamo fatto bene il girone, non siamo riusciti a fare quello che volevamo ed è stato pesante. Nessuno gioca per perdere, ci credevamo, ma tutto deve servire da lezione, abbiamo sia elementi giovani che di esperienza, dobbiamo crescere come squadra e andiamo all’ europeo per vincere".

 

calendario girone eurobasket Fonte: Sky sport
calendario girone eurobasket Fonte: Sky sport

Come tutti i cicli c’è un po’ di rinnovamento, quali sono le principali differenze dallo scorso anno?

Gallinari: “C’è qualche ragazzo nuovo, c’è qualche assenza, ma il gruppo che ormai lavora insieme da 10 anni è intatto, noi più vecchietti ci siamo sempre, i giocatori con più presenze ed esperienza ci sono tutti”.

C’è qualche ragazzo particolarmente interessante?

Belinelli: “Io e Danilo essendo in america durante l’anno abbiamo poca possibilità di seguire i ragazzi, ma recuperiamo con la nazionale. Siamo un buon gruppo, dobbiamo solo rimanere con i piedi per terra e lavorare duro”.

Come ci si sente ad affrontare un impegno così importante sapendo che il ciclo del C.T. Messina terminerà la sua esperienza ad Europeo concluso? Può essere un limite o uno stimolo?

Gallinari: “Penso possa essere uno stimolo in più non solo per noi ma anche per coach Messina. Lui ha preso questa decisione per motivi di calendario, che tra l’anno prossimo e quello successivo sarà stravolto rispetto a quello a cui siamo abituati. Questa cosa sarà una motivazione anche per lui”.

Belinelli: “Concordo pienamente, deve essere uno stimolo in più per tutti noi, per far bene. Ettore è carichissimo, oggi pomeriggio credo che, conoscendolo bene, ci sarà a Folgaria una riunione sulla mancata qualificazione alle Olimpiadi dello scorso anno”.

Quali sono le nazionali più temibili di questo europeo?

Gallinari: “Ci sono un gruppo di nazionali che sono le più forti. Spagna, Francia, Serbia, Lituania, Grecia”.

Belinelli: “Questo è un Europeo in cui alla fine tutte le squadre sono forti, hanno tanti giocatori da Eurolega, gente che ha vinto. Io vedo la Serbia come nazionale più forte, c’è l’ex compagno di squadra di Danilo Jokic, hanno tanto carattere e talento, noi cercheremo di fare il nostro”.

Dopo tanti anni in NBA, quali sono gli highlights, i momenti più importanti delle vostre carriere in America?

Gallinari: “Sicuramente il due cambiamenti di maglia che ho avuto. I due anni e mezzo a New York, i sei anni e mezzo a Denver e adesso Los Angeles. Tanti alti e tanti bassi come capita a tutti, tanti ricordi e soprattutto l’esperienza accumulata che aumenta di anno in anno, possiamo ritenerci giocatori maturi".

Belinelli: “Tante cose belle e tante brutte. Le difficoltà dei primi anni, la conferma ad alti livelli di Chicago, il titolo a San Antonio, la vittoria della gara del tiro da 3 punti, l’anno difficile a Sacramento, tante cose, ma come diceva Danilo sicuramente l’esperienza che cresce ogni anno è una cosa importante”.

Marco Quando vinci il titolo NBA, il massimo riconoscimento nel Basket, come e quando te ne rendi conto?

Belinelli: “È stato molto difficile, ci speri sempre e quando ci riesci dopo un po’ ti rendi conto di quello che è cuccesso. È un sogno che coltivi da bambino, andare in NBA e vincere, vivendo con le icone del passato come Jordan, Magic e Bird che a loro volta hanno vinto molti titoli. Quindi perché non provarci e fin da piccolo inizi a lavorare con quell'obbiettivo in mente. È stato strano, tutti si ricorderanno il pianto che ho fato ai microfoni di sky,una liberazione dopo tante difficoltà e molta gente che diceva che sarei dovuto tornare in Europa. Col tempo capisci quello che è successo ed è una cosa davvero speciale, poi ovviamente vincendone uno ti viene voglia di vincerne un altro”.

Danilo hai il sogno o la voglia di chiudere, quando sarà, la tua carriera in Italia?

Gallinari: "Per adesso non ci penso, vorrei giocare in NBA fino ai 35 anni più o meno, se le gambe reggono, poi se ci sarà la possibilità mi piacerebbe tornare a Milano, ma non so come sarà l’Olimpia tra 7-8 anni, quindi vedremo"

Dopo anni in NBA ci sono stati giocatori di grande promessa ma che poi non hanno mantenuto le aspettative?

Gallinari: “In NBA ci sono tanti ragazzi che arrivano dal college che hanno tante aspettative e poi non riescono a sfondare. Questo è motivo d’orgoglio per me e Marco resistere in quel campionato per così tanti anni, che non è assolutamente facile anche per il tipo di business presente. Ce ne sono tanti che non mantengono le aspettative”.

Belinelli: “le prime scelte dei draft spesso sono viste con grandi aspettative, ci si aspetta talenti assoluti che tuttavia non si rivelano abbastanza concreti, abbiamo visto tanti giovani che dovevano diventare dei nuovi Jordan, ma che poi non sono riusciti a concretizzare le aspettative”.

Nazionale che oggi stesso comincerà la sua estate tra allenamenti e tornei amichevoli, a cominciare dal ritiro a Folgaria, dove avrà luogo anche la tradizionale Trentino Basket Cup, dal 29 liglio.

Fonte: Sky Sport 24

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About the author
Cristiano Fumagalli
Laureato in lingue straniere, appassionato di sport in tutte le sue espressioni. Cestista di estrazione e grande amante della pallacanestro americana ed europea. Nutro anche una grande passione per il calcio e adoro studiare la sua storia e la letteratura che lo riguarda. Adoro intrattenere conversazioni a tema soprattutto sportivo, sono senza mezzi termini malato di sport, ma credo non esista malattia migliore.