L'Italia di Ettore Messina strappa il pass per la fase finale di EuroBasket 2017 e lo fa, paradossalmente, nel momento peggiore della sua avventura allo Yad-Eliyahu di Tel Aviv. Se la sconfitta contro la Lituania aveva lasciato un sapore positivo in bocca, quella di ieri contro la Germania, seconda consecutiva, sembra una di quelle battute d'arresto che, nonostante la solita dedizione difensiva e la voglia di non mollare mai, mina le certezze mentali prima ancora che tecniche di una Nazionale i cui difetti sono emersi di colpo. La squadra di Fleming ha messo a nudo l'incapacità italiana di costruire un tiro degno di tal nome frustrando sul nascere le uscite dai blocchi a Belinelli e Datome, oltre a negare agli azzurri quella circolazione di palla che rappresenta la linfa vitale per mantenere alte le percentuali al tiro da oltre l'arco e non solo (il 37% da due e il 24% da tre). 

Rabbia e frustrazione per quanto (non) fatto sul parquet israeliano sono state leggermente smussate dalla notizia serale della vittoria della Georgia su Israele, la quale ha garantito agli azzurri l'accesso matematico alla fase finale della kermesse continentale. Una magra consolazione, l'obiettivo minimo raggiunto nel momento più basso della partecipazione azzurra al Gruppo B, che adesso andrà onorato e migliorato quest'oggi, quando la truppa di Messina sarà impegnata nell'ultimo atto del raggruppamento. Alle 16.30 l'avversario al crepuscolo del girone sarà proprio la Georgia di Pachulia e Shengelia che ci ha regalato il pass per Istanbul e che adesso ci contenderà la possibilità di raggiungere il terzo o il quarto posto, e di conseguenza un accoppiamento forse migliore (Slovenia, Francia o Finlandia a seconda del posizionamento finale). 

Resettare il prima possibile quanto accaduto nelle ultime ventiquattore per chiudere ed archiviare al meglio la parentesi israeliana di EuroBasket per ripartire alla volta della Turchia con una nuova iniezione di fiducia ed entusiasmo ed un accoppiamento migliore sulla carta in vista degli ottavi di finale. Le scorie della sconfitta contro la Germania scorreranno inevitabilmente nel sangue dei protagonisti azzurri, la speranza è che non offuschino del tutto la mente e la lucidità dell'Italia, chiamata ad un pronto riscatto d'orgoglio e di mentalità. Gli aspetti che avevano caratterizzato le prime due vittorie del girone - contro quelle che però si sono dimostrate squadre inferiori e successivamente eliminate - dovranno tornare ad essere i cardini del gioco messiniano, soprattutto in attacco, dove l'Italia ha bisogno di ritmo ed entusiasmo per tenere alte energia e percentuali al tiro. 

Difficile parlare di aspetti tattici come la marcatura di Shengelia da parte di Melli o quella di Pachulia e Shermadini, chiamati a dominare fisicamente i lunghi italici come fatto in parte anche nell'amichevole - vinta dall'Italia - all'Acropoli di Atene qualche giorno fa. Ciò che determinerà la differenza tra la vittoria e la sconfitta sarà quasi esclusivamente un discorso di approccio mentale e di voglia di riscatto. Orgoglio e spirito di sacrificio, come fatto agli albori di questo girone. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto dopo nemmeno ventiquattrore dalla sfida alla Germania, ma l'Italia è chiamata a farlo. Da squadra, tutti assieme, come ha ordinato coach Messina. 

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