La Turkish Airlines EuroLeague Final Four 2017 è del Fenerbahce. Può festeggiare, con un anno di ritardo, la squadra turca allenata da Zelimir Obradovic. Dopo aver domato il Real Madrid in semifinale, i turchi asfaltano a suon di triple e di clamorosa intensità difensiva anche l'Olympiacos di coach Sfairopoulos e di un mai domo Vassilis Spanoulis. Resistono due quarti e mezzo i greci, sommersi negli ultimi quindici minuti dalle triple di Sloukas, Datome e Bogdanovic. Vittoria meritatissima per il Fenerbahce, che nell'ultimo mese, tra playoff e Final Four, ha dimostrato ampiamente di essere la squadra più in forma del lotto, oltre, probabilmente, ad esser anche quella più forte.

Obradovic cavalca il quintetto iniziale della semifinale, con Dixon, Bogdanovic e Kalinic sul perimetro, Udoh e Vesely ovviamente sotto le plance per sfruttare la loro fisicità. Risponde con Birch Sfairopoulos in posizione di lungo, Printezis e Papanikolaou da ali, Spanoulis e Mantzaris in posizione di guardia.

La palla a due dell'incontro - Foto EuroLeague
La palla a due dell'incontro - Foto EuroLeague

In avvio l'imbarazzo è del tavolo e della tecnologia, che rimanda l'avvio della contesa di qualche minuto, mentre Udoh e Veselj, così come Kalinic, iniziano la finale così come avevano finito la semifinale, con un alley oop ed una tripla che mandano in visibilio il pubblico turco (5-1). Risponde l'Olympiacos con una buona difesa sulle linee di passaggio, che consente a Birch di accorciare e rispondere immediatamente, prima del sorpasso firmato da tre liberi di Spanoulis. Il Fenerbahce è però tatticamente perfetto già dal principio e con la supremazia in post di Udoh costruisce le triple di Kalinic, ancora, e Dixon che valgono il primo allungo sul più 7 (13-6). La guardia serba è indemoniata e, dopo un recupero difensivo, cavalca l'entusiasmo sfruttando il post basso per confezionare il gioco da tre punti del più 8. La squadra di Sfairopoulos trova poco dai comprimari, ma resta in piedi sull'asse Spanoulis-Birch: tripla della guardia, due liberi del centro canadese per il nuovo meno tre. Non basta, perché i padroni di casa sono implacabili da oltre l'arco e con Bogdanovic ed ancora uno strepitoso Kalinic piazzano l'allungo che vale il +6 alla prima sirena.

Il classico gancio mancino di Printezis - Foto EuroLeague
Il classico gancio mancino di Printezis - Foto EuroLeague

Il secondo quarto inizia così come è finito il primo periodo, con intensità selvaggia e percentuali dal campo altissime: Datome allunga dalla lunetta, Green accorcia da tre punti per gli ospiti. L'Olympiacos trova in Milutinov un preziosissimo alleato dalla panchina, che con canestri e assist contribuisce al parziale che riporta i greci sotto di quattro (29-25). La sospensione di Obradovic scuote i turchi, che salgono nuovamente in difesa togliendo tutte le soluzioni a Spanoulis e compagni, che per tre minuti non trovano più il fondo della retina. Il Fenerbahce non ne approfitta, allungando soltanto con un jumper di Bogdanovic che rompe il ghiaccio firmando il gol del 31-25. Il serbo è l'unico che vede il fondo del secchiello e la sua tripla del più nove obbliga Sfairopoulos al minuto di pausa. Dalla sospensione i greci trovano nuova serenità e tranquillità, con Printezis e Mantzaris che piazzano due triple di fondamentale importanza per restare aggrappati alla gara. I canestri di Dixon e Birch, allo scadere, fissano il punteggio sul 39-34 dell'intervallo.

La schiacciata di Jan Vesely sulla testa della difesa dell'Olympiacos - Foto EuroLeague
La schiacciata di Jan Vesely sulla testa della difesa dell'Olympiacos - Foto EuroLeague

A sorpresa c'è la zona di Sfairopoulos ad attendere l'attacco del Fenerbahce in avvio di ripresa, con Dixon che la punisce prontamente. Risponde Mantzaris dalla parte opposta, ma è il Fenerbahce a mettere più energia nelle due metà campo, con Vesely e Udoh che salgono di tono costringendo i greci a passare alla larga del pitturato turco. L'Olympiacos non si scompone affatto e continua a lavorare ai fianchi della difesa di Obradovic, incapace a trovare un modo per fermare Mantzaris sul perimetro (44-40). Nel momento più difficile i turchi tornano a cavalcare i propri lunghi, caricando di falli la difesa degli ellenici e riuscendo, nonostante le enormi difficoltà, a tenere a bada i tentativi di rimonta portati da Milutinov - sontuoso nelle due metà campo - e soci: Sloukas, Udoh e Datome approfittano di un paio di errori banali dell'attacco dei greci, punendo in attacco con la tripla dell'azzurro che chiude il parziale di 13-4 che vale il più 13. Le stoppate di Udoh - due di fila nell'ultimo minuto - sembrano smorzare definitivamente le velleità di impresa dei greci sul finire del terzo quarto.

In avvio di quarto periodo, è ancora Datome a risultare fondamentale: il canestro di Birch illude i greci, mentre l'azzurro piazza la tripla del più tredici e Udoh incrementa dalla lunetta (65-50). L'attacco dell'Olympiacos non ne ha più e le forzature non si contano più. Energia difensiva e lucidità offensiva fanno la differenza per il Fenerbahce: Bogdanovic attacca l'area e apre per la tripla aperta di Antic, che scongelato improvvisamente, firma il massimo vantaggio sul più 18. La sospensione di Sfairopoulos ha il sapore di disperazione, così come le mosse del tecnico dei greci, anche se queste ultime non fruttano i risultati sperati. Spanoulis non trova il canestro da tre in due occasioni, mentre è Printezis a sbloccare i suoi a sei minuti e mezzo dalla sirena conclusiva. Green prova in penetrazione a scuotere gli ellenici, ma è Bogdanovic, tutto solo sul perimetro, a chiudere i giochi con 5' sul cronometro (73-54). Gli ultimi cinque minuti sono di pura accademia, con Kalinic che chiude una Final Four clamorosa balisticamente con la tripla del più venti. Tra il delirio del Sinan Erden Dome, il Fener conta in trepidante attesa la sirena conclusiva, che sancisce la nona Eurolega per coach Obradovic, la prima della storia del club turco.

I tabellini

Gli highlights dell'incontro

VAVEL Logo
About the author