Se Kyrie Irving vuole lasciare i Cleveland Cavaliers, i San Antonio Spurs sono alla finestra, pronti a lanciare l'assalto alla prima scelta assoluta del Draft del 2011, una point guard che costituirebbe l'erede di Tony Parker (k.o. almeno fino al gennaio prossimo, per un brutto infortunio al ginocchio sinistro), in grado di affiancare Kawhi Leonard nella caccia ai Golden State Warriors, nell'ultima stagione padroni della lega cestistica più importante al mondo.

E' stata una free agency molto particolare quella vissuta dagli Spurs in queste prime tre settimane di luglio. Dopo aver perso la sfida con i cugini degli Houston Rockets per Chris Paul, i neroargento si sono visti soffiare anche Paul George, secondo alcuni reale obiettivo del general manager R.C. Buford, dagli Oklahoma City Thunder dell'ex Sam Presti. Prima c'era stata la notte del Draft, con le voci di una trade con gli stessi Cavs per Danny Green, scambio poi non andato in porto, e le successive scelte del Barclays Center, il playmaker Derrick White e il lungo Jaron Blossomgame. Infine, le decisioni salariali: la firma di Patty Mills, uomo chiave della panchina di Gregg Popovich, l'arrivo di Rudy Gay, free agent in uscita dai Sacramento Kings, di Joffrey Lauvergne (ex Nuggets, Thunder e Bulls) e di Brandon Paul, mentre erano usciti dal contratto i vari David Lee, Dewayne Dedmon, Manu Ginobili e Pau Gasol (con Jonathon Simmons lasciato andare agli Orlando Magic). Se Dedmon ha optato per gli Atlanta Hawks, Lee sta ancora sondando il mercato, i due veterani Manu Ginobili e Pau Gasol hanno negli ultimi giorni scelto di rimanere a San Antonio. L'argentino ha ritardato il momento del suo ritiro, procrastinandolo di almeno un'altra stagione, il catalano ha rifirmato per tre stagioni, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Espn (contratto parzialmente garantito nel 2019-2020). Ha preso così forma il roster degli Spurs, che comprende anche Bryn Forbes, Kyle Anderson, Danny Green, Davis Bertans e LaMarcus Aldridge, oggetto di discussione da mesi a questa parte. L'ex giocatore di Portland non ha mai convinto appieno in maglia Spurs, e i rumors sul suo conto sono tornati a riecheggiare dopo la notizia della richiesta di Irving di lasciare i Cavs. 

LMA è attualmente il giocatore di cui San Antonio potrebbe privarsi per arrivare a Kyrie, magari insieme a Danny Green, anche se non è facile immaginare una Cleveland che faccia partire in quintetto sia Aldridge che Kevin Love. Ecco perchè la destinazione texana - sponda Spurs - ancorchè la preferita da Irving, non sembra di semplice attuazione. Ciò che è certo è che San Antonio è alla ricerca di un playmaker di livello, dopo aver mancato l'assalto a Chris Paul. I dubbi sul futuro di Tony Parker, le difficoltà a calarsi perfettamente nel ruolo da parte di Patty Mills, l'inesperienza di Dejounte Murray (e del tutto da verificare Derrick White) rendono ineludibile la ricerca di un trattatore di palla di alto livello, considerando anche che Manu Ginobili avrà come sempre i minuti contingentati dal fattore età. Irving e gli Spurs, un connubio che affascina, e che renderebbe la Western Conference ancora più competitiva (con i Golden State e gli Houston Rockets reali contender), ma che potrebbe anche non concretizzarsi. E' infatti tutta da comprendere la strategia dei Cleveland Cavaliers, che devono ancora decidere il farsi: scambiare Irving, provare a muovere James, oppure mantenere comunque intatto il nucleo di squadra a disposizione di Tyronn Lue. Una vicenda in evoluzione, che gli Spurs seguiranno certamente da vicino, esattamente come le altre franchigie indicate da Kyrie come destinazioni gradite: Minnesota Timberwolves, New York Knicks e Miami Heat.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]