La sconfitta contro la Repubblica Ceca non è stata pesante solo dal punto di vista del risultato. Adesso per l'Italia Under 21 di Gigi Di Biagio potrebbe non bastare battere la Germania per rimanere in corsa all'Europeo. Un'uscita già nella fase a gironi come due anni fa sarebbe un fallimento, ma Di Biagio spera in una reazione della squadra che possa portare a raggiungere un obiettivo difficile.

In conferenza stampa Di Biagio non usa molti giri di parole per descrivere la gara contro i tedeschi: "L’obiettivo domani è vincere. Giocando bene, certo, ma con più cattiveria e incisività. Il resto lo valuteremo durante la gara. Negli scorsi giorni si è parlato molto di turnover, ma è evidente che alcuni sono stati cambi perché certi giocatori non hanno giocato. Quando si fanno certe valutazioni, bisognerebbe chiedersi il perché, non sono certo un pazzo che vuole mettere in campo una squadra che non può vincere. Quando scrivete dall'Italia certi editoriali, credo serva pensare che criticare è giusto ma non disinformare". Certo che la Germania è una delle favorite: "E’ uno squadrone ma concede anche diverse palle goal. Noi non dobbiamo mollare, siamo una squadra di grande valore e possiamo giocare in modi diversi. Sappiamo che servirà equilibrio ma dobbiamo dare tutto".

Il gruppo sembra essere motivato, nonostante il k.o. della seconda giornata: "Oggi volevano venire in tanti qui in conferenza per dimostrare che non sono solo ragazzini viziati che pensano solo ai soldi, queste sono solo banalità che si dicono quando non si vince. A fine gara i ragazzi erano delusi. Nei loro occhi vedo tanta voglia di andare in vacanza a luglio e non adesso, ci siamo ricaricati e a loro ho detto che non bisogna mollare fino al novantesimo, perché si può passare anche il turno al novantesimo vincendo 1-0. Anche il pareggio ci avrebbe costretto alla vittoria contro la Germania". Infine Di Biagio dribla le domande sul proprio futuro: "Non ci penso, so quello che ho fatto e so cosa pensa la federazione di me dopo sette anni di lavoro. Non mi interessava partecipare all'Europeo col contratto firmato, che mi hanno proposto, non ho di questi problemi per fortuna, ma è chiaro che l'arrivo di un trofeo potrebbe cambiare il discorso su un allenatore ma non bisogna dimenticare da dove siamo partiti e cosa abbiamo costruito".

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni