Netta, convincente e spettacolare. La vittoria del Liverpool di Klopp nel ritorno dell'ultimo turno preliminare di Champions League 2017/18 contro l'Hoffenheim fa divertire Anfield Road ed allontana le critiche. Dopo essere andati sul 3-0 dopo appena venti minuti, i Reds ipotecano il 2-1 dell'andata chiudendo sul 4-2, grazie alle due reti di Can ed a quelle di Salah e Firmino, nel secondo tempo. Per i tedeschi, sigilli del subentrato Uth e del solito Sandro Wagner. Liverpool che, dunque, accede alla fase a gironi: andiamo a rivivere il match insieme.

Pronti via, i padroni di casa iniziano, spinti dal proprio pubblico, ad attaccare, con la chiara intenzione di chiudere la gara più rapidamente e nettamente possibile: le ali spingono ed i centrocampisti si inseriscono, è solo questione di tempo per il primo gol. Il protagonista è Sadio Mané, che punisce la linea altissima scappando in posizione regolare in campo aperto: tre uomini a marcarlo, il tacco a liberare Can è magistrale, poi il tedesco è fortunato a trovare una deviazione che spiazza Baumann e fa 1-0. L’Hoffenheim sembra frastornato ma prova a rispondere: dopo appena otto minuti, però, arriva la seconda imbarcata. Stavolta a partire sulla sinistra è Roberto Firmino, che punta l’area ed appoggia sul rimorchio di Wijnaldum. Destro piazzato dell’olandese che trova il palo, ma anche qui la dea bendata fa un favore agli inglesi: la respinta arriva tra i piedi di Mohamed Salah, bravo a depositare in rete.

Tutto sembra in discesa per il Liverpool, ma i Reds lucidano anche l’argenteria: Mané batte ancora la linea del fuorigioco sulla sinistra, arriva in fondo ed appoggia con il tacco a Firmino. Il cross, in corsa, è millimetrico, e sul secondo palo nessuno marca il solito Emre Can che insacca da pochi passi.
A metà primo tempo, con la partita oramai totalmente in frantumi, Nagelsmann prova il tutto per tutto, con Uth dentro al posto di Nordveit. La mossa quasi paga immediatamente, con un paio di ottime occasioni non sfruttate da Gnabry, ma il 3-1 arriva alle porte della mezz’ora: è Sandro Wagner a sfruttare un errore di comunicazione tra Matip e Can per intercettare la palla ed aprire proprio sul neo-entrato Uth. Controllo a seguire in area e splendida conclusione incrociata di destro all’angolino basso: l’Hoffenheim interrompe l’incubo. La partita rimane scoppiettante, ma è ancora il Liverpool ad andare vicino al gol: sugli sviluppi di un corner, Henderson scodella perfettamente, Arnold lancia Salah ed è tempestivo l’intervento di Baumann a chiudere il tap-in di Firmino. Entrambe le squadre continuano ad affidarsi alle corse sulle fasce, e sostanzialmente i 22 in campo sono lunghissimi già a fine primo tempo: le occasioni fioccano, con Gnabry da una parte e Emre Can dall’altra a fare la barba al palo col destro a giro, mentre Uth (di nuovo) per poco non beffa Mignolet in una copia-carbone del primo gol.  Alla fine, si chiude 3-1 un primo tempo frenetico e surreale.

Il secondo tempo, ovviamente, non può che tener fede al primo: tre occasioni da gol nel primo quarto d’ora, con Gnabry ancora vicinissimo alla rete col destro incrociato e Mané che invece impegna Baumann, coi pugni, sul primo palo. Mignolet, dal canto suo, sullo scoccare dell’ora di gioco, si cimenta nella pallavolo nella propria area di rigore: una parata in tre tempi in mezzo a mille gambe avversarie che fa passare più di un brivido lungo la schiena dei tifosi di casa.
L’Hoffenheim, però, paga ancora una volta l'emozione del grande palcoscenico: Vogt, messo in difficoltà da un compagno, perde (da ultimo uomo) il contrasto con Henderson. Il capitano inglese si invola verso la porta, e può offrire a Firmino il cioccolatino per il 4-1, facile come bere un bicchiere d’acqua. Da qui in poi, la partita perde di intensità e di significato: la palla gira, le squadre comunque continuano ad attaccare, ma col risultato già deciso viene a mancare la cattiveria dei primi 60 minuti. Gli ospiti, comunque, riescono ad accorciare le distanze: Kramaric pennella col destro, Sandro Wagner svetta in mezzo all’area di rigore ed insacca di testa un gol tanto inutile quanto conquistato con l’orgoglio.
La passerella si conclude, con il 4-2 e la festa di Anfield Road, dopo tre minuti di recupero.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.