Evidentemente all’Atalanta fa bene giocare a metà settimana. Dopo lo splendido successo in Europa League contro l’Everton arriva un’altra bella vittoria, forse meno prestigiosa ma non meno importante, contro il Crotone. Gli uomini di Gian Piero Gasperini si abbattono sui malcapitati calabresi alzando la voce già nel primo tempo: grande protagonista, Josip Ilicic, che prima serve a Petagna l’assist dell’1-0 dopo una grande azione personale, poi trova il goal del 3-0 al termine di un altro slalom; in mezzo, il raddoppio di Mattia Caldara, di nuovo a segno in Serie A – l’ultima rete era datata 22 aprile, contro il Bologna. La ripresa ha poco da dire, se non che lo sloveno ex Fiorentina è in grandissima forma, vista la seconda assistenza di serata, stavolta per il 4-0 di Alejandro Gomez; a nulla serve la prima rete nel massimo campionato di Tumminello, perché qualche minuto più tardi è ancora il Papu, con un cucchiaio dal dischetto, a suggellare una prestazione praticamente perfetta di tutta la squadra.

Questa diventa la vittoria casalinga più larga della gestione Gasperini, che può così festeggiare nel migliore dei modi la panchina numero 300 in Serie A, e la seconda in assoluto – da quando il tecnico di Bogliasco è diventato nerazzurro - dopo lo 0-5 a Marassi contro il Genoa della scorsa stagione; inoltre la Dea torna a segnare 5 goal nel proprio stadio di casa dopo quasi 10 anni: l’ultima volta fu il 2 dicembre 2007, nel successo per 5-1 sul Napoli di Reja – era l’Atalanta di Gigi Del Neri.

Tantissimi aspetti positivi della serata, oltre al risultato, a cominciare dalla prova offerta da Ilicic, vero e proprio trascinatore, al primo goal ufficiale con la nuova maglia; molto bene anche il Papu Gomez – prima doppietta stagionale – e Petagna, che continua ad intendersi a meraviglia con i compagni d’attacco. Pienamente recuperato Caldara, di nuovo monumentale in difesa ed efficace in proiezione offensiva – oltre alla rete, anche un rigore procurato -, mentre per il resto ordinaria amministrazione, con tutti gli elementi ampiamente sufficienti. Menzione particolare la merita Riccardo Orsolini, entrato nel finale come contro il Chievo: a Verona si procurò un rigore, questa volta trova il primo goal in Serie A. Peccato che il VAR percepisca un suo millimetrico fuorigioco ed annulli tutto, ma il classe ‘97 fa capire che su di lui si può puntare e durante la stagione lo dimostrerà.

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