Il Chievo Verona non si può più definire una sorpresa della nostra Serie A, ma va considerato a tutti gli effetti come una delle realtà più consolidate ed importanti del nostro calcio. Più di dieci anni in fila nel massimo campionato, con bilanci sempre in ordine e una piazza tranquilla, pronta a far lavorare con tutta calma e serenità gli allenatori che si sono succeduti in panchina. Non fa eccezione in questo senso la figura di Rolando Maran.

Il tecnico ha parlato al quotidiano La Stampa di quello che si aspetta dal suo Chievo in questa stagione: "Non ci sono spiegazioni precise. Iniziare bene anche questo campionato ci fa piacere e il risultato è la conseguenza di una prestazione corretta. Bisogna tenere alto il livello di applicazione migliorandosi di continuo. Abbiamo investito molto su di noi e sulla nostra mentalità. In fondo, siamo noi stessi i nostri primi avversari. Bisogna essere bravi a mettersi in gioco, nutrendo quotidianamente la sfida con se stessi. La voglia di migliorarsi va alimentata ‘violentandosi’ tutti i giorni in allenamento e riguarda anche i giocatori più esperti. Batto spesso questo tasto: per fortuna ho calciatori molto ricettivi. 

Mai dare per scontato quanto fatto l’anno precedente ma bisogna provare ad andare oltre. Al Chievo l’aspetto predominante è la cultura del lavoro e il presidente Campedelli sceglie allenatore e giocatori che ce l’hanno dentro. Dobbiamo essere realisti senza proibirci di sognare: vitale è il mantenimento della categoria, poi se continueremo a produrre un calcio redditizio potremmo toglierci lo sfizio di fare 50 punti come due anni fa o anche di più".

Si parla poi nello specifico del campionato appena iniziato, con Maran che punta su un proprio giocatore in particolare, prima di fare la propria griglia di partenza per la Serie A: "Mi aspetto che Inglese confermi e migliori quanto di buono fatto lo scorso campionato: è una sfida che può vincere agevolmente. La Juve rimane la favorita ma le altre si sono avvicinate. Sulla carta sarà un campionato molto più difficile rispetto gli anni passati, anche per conquistare un posto nella colonna sinistra della classifica o per non retrocedere".

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni