Il girone di ritorno iniziò come era finito quello di andata: nel segno di Riganò. Le prime tre partite (Forlì, San Giovannese, Castel di Sangro) furono altrettante vittorie e, unite alle cinque della parte finale del girone di andata, componevano una striscia vincente di otto successi che lanciò la Florentia Viola al comando della classifica e il suo bomber in testa a quella dei cannonieri.

Nel frattempo impazzava anche il mercato di riparazione in cui i viola fecero la voce grossa. Al posto dei partenti Mugnaini, Hutwelker, Quagliarella, Bonomi, Matzuzzi e Turchetta arrivarono Baronchelli (dal Catania), Cherubini (dalla Salernitana), Ariatti (dalla Reggiana), Bochu (dal Gubbio), Bismark (dall'Aglianese), Maspero (dal Torino), Scaglia (dall'Ancona) e Cicconi (dal Catania).

Il 26 maggio però arrivò la doccia fredda. Nella partita in casa con il Gualdo la sconfitta per 2-1 riportò tutti con i piedi per terra. Il campionato andava vinto sul campo, nomi altisonanti e buone intenzioni non sarebbero bastate a sconfiggere gli avversari ed il 24 febbraio, giorno dello scontro diretto contro il Rimini di De Nicola, si avvicinava sempre più. Prima c'erano da affrontare il Castelnuovo Garfagnana in trasferta e l'Imolese al Franchi. Due punti frutto di due pareggi che rimisero, ulteriormente, tutto in discussione.

Il big-match con il Rimini venne giocato in posticipo serale, con diretta tv su RaiSportSat, come il "calcio dei grandi". L'attesa in città era quella delle partite di Champions League, ragazzi con indosso la maglia viola di Riganò o Di Livio ed un meraviglioso esodo di tifosi colmi di passione, voglia e speranza. La squadra fu inevitabilmente contagiata da quel clima e sconfisse i rivali con uno 0-2 senza discussione. Marcatore, ovviamente, Christian Riganò. Due reti che lo consacravano ancor più come Re dei bomber della categoria ed eroe di tutta una città ("Prima era un muratore, ora è il nostro goleador, Riganò Riganò"). L'ex muratore continuò a segnare anche negli incontri successivi contro Poggibonsi (1-3) e Grosseto (2-1). Tre reti che alimentarono la fuga viola finchè, in casa contro il Savona, fu ancora lui a sbloccare lo 0-0 dando il via alla festa per la matematica promozione in quella che era la Serie C1 in un Artemio Franchi tutto esaurito e vestito a festa.

Venti vittorie, dieci pareggi e quattro sconfitte, due allenatori, Ivan il giocatore più presente (34 presenze, alle sue spalle Riganò, Ripa e Nicodemo), Riganò capocannoniere indiscusso con 30 reti (il secondo miglior marcatore viola era Ripa con 4 reti) alcuni dei numeri della stagione viola.

Il 27 aprile 2003 la Fiorentina dei Della Valle era fuori dall'Inferno e poteva guardare con ottismo al futuro forte di una fame ed un entusiasmo che in città non si vedeva da tempo.

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Daniele Baldassarri
da ragazzo ero un coglione. ora le cose sono cambiate: non sono più un ragazzo (ma la passione per lo scrivere si è trasformata in un bisogno)