Manca sempre meno all'esordio, alla scala del calcio, dell'Inter targata Luciano Spalletti contro la Viola dell'ex Stefano Pioli, che si presenterà senza Chiesa e Saponara.

Al Suning Training Center nell'Inter Media House va in scena la prima conferenza stampa, pre partita, della stagione 17/18 che vorrebbe rivedere la Beneamata lottare per le posizioni alte. Per ritrovare un posto nell'Europa che conta dopo tanti anni d'assenza.

Apre così il tecnico di Certaldo: "Prima dicevo a Inter Channel che stamattina ho visto dei titoli che ricordano come si ricomincia, siamo nuovamente dentro il campionato, una cosa che emoziona tutti. Mi aspetto che i calciatori facciano una prestazione di qualità, il calcio dà emozioni importanti a tutti, anche agli avversari, e ti emoziona sempre andarli a ritrovare. E' anche piacevole rivedere degli avversari, il calcio è una cosa molto bella. Ai calciatori ho chiesto di amare i nostri colori, avere spirito di appartenenza, orgoglio per il nostro passato, bisogna avere tutte queste cose. Abbiamo lavorato, ci siamo conosciuti, abbiamo intrapreso una strada che non sappiamo dove ci porterà ma la dobbiamo percorrere con grande emozione, orgoglio, appartenenza. Dobbiamo portare il messaggio dei nostri tanti tifosi che abbiamo visto in giro per il mondo, alcuni ore fuori dall'albergo per vederci da vicino, bisogna riconoscere questo valore".

Rosa pronta o occorre ancora qualche innesto? Luciano ha le idee chiare: "I calciatori sono la nostra forza, la nostra squadra. In questi giorni sono stato chiamato in causa come un elemento importante di questa società, ma se ricordate avevo detto che bisogna girare la torcia verso i calciatori. Sono loro la nostra garanzia, la nostra polizza di assicurazione per questo campionato. Li ho conosciuti bene in questi 40 giorni, sono grandi calciatori e grandi uomini. Penso di portare il loro messaggio se dico che potremo essere anche in difficoltà perché capita a chiunque di perdere qualche partita ma sono sicuro che i nostri avversari dovranno versare tutto il sangue sportivo che hanno dentro contro di noi. E forse non gli basterà perché i nostri calciatori sono determinati a mandare un messaggio chiaro. Sento parlare di 50 mila presenze, sono un tesoro da non disperdere e da alimentare. San Siro deve essere per noi e i nostri sportivi un incontro sentimentale dove ci si ama sempre alla follia, non c'è possibilità di tradimento".

Come ci si presenta al primo impegno ufficiale della Serie A: "Non rispondo volentieri a queste domande, a voi piace farle, tendete a cercare il fenomeno e il fallito, ma non funziona così. Si inizia a lavorare in una maniera seria e chi è qui dimostrerà professionalità dimostrandosi degni di questa maglia. Il calcio è un cuore unico dove ci siamo tutti dentro a pulsare perché genera emozioni a tutti, di conseguenza bisogna fare le cose con serietà, responsabilità, andare a proporre il meglio e se possibile anche oltre. Con i miei calciatori, che devono essere i protagonisti, voglio che ci sia la vostra attenzione perché a me non interessa visibilità. Possono darmela solo loro perché sono i protagonisti di questa storia, sono loro che devono avere le nostre attenzioni. Li ho conosciuti, hanno qualità, vogliono esprimerle". Ed aggiunge: "Può capitare lungo un percorso di perdere l'orientamento, alcuni sono ragazzi giovani, sono nati in questo meccanismo e non sanno le differenze che possono esserci e può perdersi. Il supporto dei tifosi deve aiutarli a perdere meno la bussola. E io devo essere bravo a saper far credere loro che possono dare anche più del massimo. Attraverso la conoscenza, il lavoro, stare al loro fianco, dobbiamo riuscire a tirare fuori il massimo a volte anche non essendo d'accordo con loro. Si è parlato di una squadra fragile, non capace, non sono d'accordo ora che li ho conosciuti e faremo sputare tutto agli avversari".

Dietro Icardi tanti uomini, una fortuna per il mister: "Ne ho cinque per cui sono molto fortunato. Ho Borja Valero, Brozovic, Joao Mario, Eder, Jovetic e qualcun altro si può inventare in quel ruolo. Dipende da quella che è la squadra perché se la squadra costruisce bene il trequartista rifinisce bene. La squadra non si spezzetta, è un blocco unico infatti non andrò mai addosso a un giocatore o esalterò un altro perché magari quello che ha meno titolo da parte degli sportivi o media è poi il colore che batte più forte e si allena meglio. E' tutto collegato. Chi fa 20 gol è un valore ma se la squadr anon prepara bene non ci sono neanche i gol. Non ci sono i fenomeni, i falliti e i c...".

I pronostici danno davanti all'Inter le 3 dell'anno scorso e anche il Milan. Spalletti la pensa così: "Il Milan ha fatto una buona campagna acquisti perché ha preso diversi calciatori nuovi importanti e Montella saprà assemblarli. Io ci metto anche la Lazio da tenere d'occhio e ha vinto la Supercoppa in maniera meritata contro la più forte sulla carta. Io sono tranquillo perché ho una squadra forte, che mi ha fatto vedere che posso stare tranquillo, pronto per questo campionato. Sono emozionato da martedì e quando lo sono significa che sono pronto. Se non sento niente è un problema ma se sento la tensione mi sento a casa, mi sento io. Se sono troppo tranquillo è tutta un'apparenza. Ora mi sento pronto, posso dirlo anche dei miei calciatori, perché ora comincio a conoscerli bene, da più di un mese ci vediamo da mattina a sera, parliamo e lavoriamo insieme". I tifosi sempre al centro delle idee: "Ho provato a fare loro delle richieste, ora vado oltre, da domani comincerò a chiedere che dentro le cuffie non ci sia solo la musica ma anche il battito di quei 50 mila che poi vengono a vederci perché ogni spettatore singolo ha un valore e a loro dobbiamo restituire un valore altrettanto importante. Pagano il biglietto e dobbiamo dargli soddisfazione. Abbiamo tifosi in tutto il mondo cui dobbiamo dare emozioni, sono il nostro obiettivo".

Lei oserà di più quest'anno? "Mi fa piacere essere simolato ad avere più coraggio. Lei è convinto che i gol arrivino attraverso le punte, invece è un discorso di squadra come dicevo prima. Se giochiamo nella metà campo avversaria diamo un segnale, è importante fare un certo numero di gol, non che li faccia chi è più bravo degli altri perché risponde al telefono e gli si dà mezzo voto in più. Si gioca a carte scoperte, la squadra deve fare tot gol, tot non presi, tot giocate offensive, tot possesso palla, stare nella metà campo avversaria, pressare alto, tot scivolate a terra, recuperi palle, e non darla sull'unghia del dito mignolo perché ce l'hai curata. Si gioca a calcio, si va forte, si fanno tanti gol, si difende tutti insieme, siamo tutti contenti quando si vince e si torna a casa contenti perché abbiamo fatto il nostro dovere facendo felici i tanti che ci guardano".

Piccolo focus sulle condizioni di Mauro Icardi: "Mauro sta bene, gli manca qualche allenamento e qualche minuto di partita ma sta bene e siamo tranquilli. Se non riuscirà a tenere una condizione elevata per 95 minuti lo valuteremo durante la partita e ce ne saranno altri che non lo faranno rimpiangere".

Si parla poi di Perisic, protagonista in questi mesi di un intreccio di mercato: "La società ha parlato con lui, ci ho parlato io, ci ha raccontato delle cose, per stare qui bisogna essere tutti vogliosi di ascoltare il ragionamento di tutti gli altri. Ci sono stati tanti calciatori qui che hanno fatto la differenza, Zanetti, Icardi, Materazzi,... Perisic può essere uno di questi ma deve darci qualcosa in più oltre le sue qualità individuali. Questo confronto iniziale non ha dato seguito ad altri segnali. Ivan a fine allenamento ha un suo programma, si ferma in palestra quasi tutti i giorni, è uno dei più professionali, fa dei recuperi di posizione per il compagno che guardandolo all'inizio non pensavo fosse possibile. Lo fanno solo quelli che hanno un sentimento vero per la squadra altrimenti non fai uno scatto di energie tale. Mette la squadra in primo pieno rispetto alle energie da conservare per il gol".

Voci che illudono e non fanno bene: "Chi scrive a volte racconta delle cose e soprattutto d'estate. Sui giornali ho visto nomi di calciatori che coinvolgono emotivamente i tifosi tanto che ci sono cascato anch'io a leggere Vidal, Sanchez, mi volevo mettere anche io al cancello a guardare. Ma la società a me non ha promesso niente, leggevo cifre e nomi, allora mi dicevo, vuoi vedere che avrò il piacere di allenare questi grandissimi calciatori oltre quelli che ho già? Poi mi sono dato un pizzicotto e sono tornato a terra altrimenti cadere da 2 metri mi sarei fatto male". Ed aggiunge: "Io sono contento di quello che ho, volevo allenare l'Inter e i calciatori che ci sono, 4-5 sono partiti, altrettanti arrivati, tutti di cuore interista per quelle che sono le intenzioni e i comportamenti che stanno facendo vedere. Sono assicurato come dicevo prima, poi se si riesce a prendere i top mondiali si hanno dei vantaggi, ma abbiamo dei calciatori che al top mondiale ci possono arrivare se vorranno parlarsi e migliorarsi l'un con l'altro".

Il Fair Play Finanziario, un avversario molto ostico: "E' una cosa da rivedere, l'Inter è una società corretta nell'usarlo, c'è chi lo usa in maniera non corretta. Suning è un'azienda corretta nel fare investimenti nel calcio come ha fatto finora. Ci sono delle cose da migliorare, questa è una di quelle. Il fatto che il mercato è ancora aperto quando si inizia a giocare è un'altra cosa da rivedere, magari si può anticipare ai nastri di partenza così non corriamo il rischio di perdere un giocatore dopo la prima partita e averlo come avversario nella seconda." Parentesi VAR: "Ringraziamo Rosetti per averci insegnato delle regole nuove, come funziona il Var, le possibilità e le migliorie che porta. E' una cosa nuova importante che dà tranquillità. Ma io sono convinto che ci voglia anche il tempo effettivo e questa regola lo dimostra ancora di più perché se interrompi la partita 4-5 volte più le interruzioni precedenti giochi neanche 50 minuti effettivi. Cambierei anche il numero di cambi per vedere più giocatori in campo soprattutto quando hai partite ravvicinate, io con 3 sostituzioni non riesco a portare i cambi che vorrei per attirare ancora più sportivi e fare più spettacolo. Vogliamo aumentare il movimento attorno a questo bellissimo mondo del calcio, il calcio è il cuore del mondo, qui non ci sono religioni o partiti, il calcio piace a tutti e diventa piacevole come dicevo incontrare gli avversari".

Focus sulle voci Candreva-Chelsea: "Vorrei tenerlo, la società anche, lui non ha mostrato sintomi differenti e si va avanti con tranquillità. Poi non so cosa può succedere domani perché ho letto che il Chelsea potrebbe prenderlo e voi siete bravi ad anticipare quello che può accadere".

Promesse mantenute oppure no? Ecco la risposta: "Sono abbastanza contento perché ho conosciuto in maniera profonda la squadra e i calciatori a disposizione, è chiaro che probabilmente ci siamo lasciati trascinare da alcuni discorsi fatti soprattutto da voi, i nomi li avete scritti soprattutto voi ma ci sono equilibri da rispettare, costi importanti. Abbiamo fatto un mercato normale al quale sono abituato, mi sento a mio agio anzi diventerà ancora più bello se poi riesci a creare un percorso importante perché l'insidia c'è ma è una cosa che ti stimola a trovare nuove soluzioni, a lavorare in maniera più profonda e più seria. Non ho paura, in un certo senso ho sempre paura, ce l'ho dentro di me, ci convivo, sono sempre lo stesso perché ho paura di alcune cose e di conseguenza non ho paura a riavere queste paure, si affrontano senza problemi perché la paura è sempre cattiva consigliera".

Il top player dell'Inter è Spalletti anche a detta degli altri allenatori: "Penso di non avere questa pressione, l'allenatore è importante per quello che dice alla squadra ma diventa difficile se non si ascolta, invece questi ragazzi ascoltano dal primo giorno e sono loro che scriveranno la nostra storia. Io non calcerò traversoni e non scatterò sul secondo palo, gli dirò qualcosa prima dell'allenamento, cercherò di creare conoscenza tra i giocatori. Ho quasi 60 anni, ero già contento dopo aver allenato l'Ancona perché l'importante è l'emozione che ti dà, basta ricordarsi di quanto eravamo bambini, ammiravamo quel calciatore, giocavamo con le figurine, io ero tra quelli, e ritrovarsi dentro queste figurine non mi interessa più, sono andato oltre, sono i calciatori che devono avere appartenenza verso questo mondo dorato. Sono privilegiati e devono capirlo facendo le cose seriamente o diventa tutto più difficile".

Dopo un precampionato positivo l'autostima è cresciuta o si rischia solamente di auto-ingannarsi? "Io conosco il lavoro quotidiano, ti fa credere di essere nella direzione giusta, credi in quello che stai attuando. E' corretto il metodo, le rpetitività che stai usando perché ti sembrano corrette. Però è chiaro che ogni volta si riparte da zero, devi essere bravo a non ammorbidire neanche di un centimetro il lavoro fatto nella partita precedente. La Fiorentina ha molti giocatori nuovi, un allenatore moderno che ha dimostrato di saper cambiare modulo, io so tutto di lui, è una persona di grande qualità umana e professionale e non deve dimostrarmi niente soprattutto domani sera".

Murillo è andato via, la coperta ora è corta? "No il mercato non è chiuso. E' sbagliato aspettarsi chissà cosa per motivazioni nostre che non sempre si posono dire. I nostri direttori che hanno qualità riusciranno a completare il reparto. Murillo è andato via per esigenze di doverlo fare e a volte le esigenze hanno la priorità. Quando è possibile cerco di collaborare con il mio direttore. Quando non sarà possibile ve ne accorgerete".

L'obiettivo è chiaro: "Vincerle tutte".

Chiusura con un occhio al mercato ed ai nomi di Cancelo e Schick. Spalletti ha le idee chiarissime, con al centro sempre il gruppo: "Tra poco incontreremo i calciatori per dargli entusiasmo per vincere la prima partita. Se dico che non vedo l'ora di buttarne fuori un paio non farò bene il mio lavoro. Io sarò contento di chi gioca e di chi ho, non è il momento di parlare di chi non abbiamo ma di chi abbiamo e domani ci strapperanno applausi".

Intervista riportata da FcInterNews.it

VAVEL Logo
About the author