Un matrimonio destinato a compiersi già da un anno, che è finalmente arrivato alla celebrazione. Blaise Matuidi approda nella Torino bianconera come rinforzo per il centrocampo voluto fortemente da Massimiliano Allegri, ma anche come valida alternativa tattica per passare a gara in corso - o dall'inizio - ai tre in mezzo di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi. Duttilità al servizio della Juventus, ma guai a ridurre il classe 1987 al semplice ruolo di interno a tre, sebbene sia quello in cui si è maggiormente espresso nel corso della sua carriera al Paris Saint-Germain.

Matuidi arriva ai Campioni d'Italia per una cifra di 20 milioni di Euro più bonus, un prezzo forse addirittura sotto la media standard alla quale vengono ceduti giocatori di tale calibro. Il francese è stato un punto fermo del centrocampo del Paris Saint-Germain, società con cui ha raccolto 295 presenze, mentre in Ligue 1 è arrivato addirittura a 400 - vestendo in precedenza la maglia del Saint-Etienne. Con la nazionale Francese siamo invece a quota 58, con 8 gol, una media di tutto rispetto. Proprio con la maglia dei Galletti ha rivestito per l'ultima volta il ruolo di mediano in un centrocampo a due, venendo preferito a N'Golo Kanté per affiancare Paul Pogba e risultando largamente decisivo per la corsa verso la Finale, poi persa contro il Portogallo, saltando soltanto 77 minuti nella terza gara della fase a gironi, a giochi già definiti e con la Francia già certa del primo posto.

Fonte immagine: Football.fr
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Punto fermo della propria Nazionale, così come del Psg. Ancelotti prima, Blanc ed Emery poi ne hanno fatto un'istituzione anche nel club, nel quale ha ricoperto prevalentemente il ruolo di interno del centrocampo a tre. Tra le sue caratteristiche Matuidi annovera un'ottima gamba che gli permette di avere fiato per coprire larghi spezzoni di campo e risultare un giocatore dinamico in entrambe le fasi; difensivamente è più un giocatore con caratteristiche di contenimento rispetto che di contrasto - come è ad esempio Kanté, il suo principale concorrente nel ruolo di centrale in Nazionale - e non è quindi avvezzo a recuperare un gran numero di palloni nella propria metà campo. Meglio, invece, in quella avversaria: è in grado di alzare il pressing e può favorire la (presumibile) volontà di Allegri di una Juventus più alta e che aggredisca più avanti i portatori di palla avversari.

L'acquisto di Matuidi è in linea anche con la voglia bianconera di mantenere maggiormente il possesso della palla nella metà campo avversaria, tendenza evidenziata in alcuni sprazzi di pre-campionato e necessariamente da implementare per le caratteristiche dei giocatori attualmente all'interno della rosa bianconera. Il francese è, in un certo senso, un equilibratore sui generis, un Khedira con molta più facilità di corsa, diverso anche per tipologie di inserimenti, altro aspetto del gioco in cui spicca come un'eccellenza a livello mondiale. Ciò era facilitato soprattutto a Parigi dal centrocampo a tre che gli permetteva maggiori opportunità di staccarsi in avanti, ma la sua dote di recuperare rapidamente gli può permettere di essere incisivo anche a due, sopperendo in questo modo anche alla propria mancanza di fisicità.

Fonte immagine: Eurosport
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Riguardo la compatibilità con gli altri giocatori nella rosa bianconera in caso di mediana a due, il classe 1987 può andare a formare una coppia molto intrigante con Pjanic, sostituendo di fatto Khedira in quello che, nella Juve della scorsa stagione, era un duetto perfetto in mediana. Il bosniaco ha bisogno al proprio fianco di un giocatore di equilibrio per provare a spingersi più in avanti ed orchestrare il gioco, dialogando con Dybala - come spesso ha provato a fare anche in Supercoppa. L'accoppiata con Matuidi garantirebbe sicuramente un recupero palla più alto e aumenterebbe la velocità nei rientri difensivi, anche se perderebbe un pizzico di copertura la difesa, la quale dovrebbe fronteggiare maggiori uno-contro-uno.

Difficilmente, invece, vedremo l'ex Psg vicino a Khedira, causa varie lacune in fase di impostazione da parte di entrambi. I due giocatori sanno portare palla in avanti, ma non sono abili nello smistamento come lo sono invece il bosniaco e Marchisio, altro uomo che con Matuidi potrebbe far sfavillare il centrocampo della Juve. Le gerarchie in quel ruolo sono chiaramente da ridefinire, ma il nuovo acquisto estivo può giocare un ruolo importantissimo, sia a due, dove sarebbe solo relativamente una scoperta, sia a tre, dove ha già mostrato di saper fare tutta la differenza del mondo. A ciò va unita un'integrità fisica invidiabile: mai una partita saltata per infortunio. Ora la palla passa ad Allegri e alle sue scelte, da affrontare più serenamente, con un Matuidi nel motore.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]