"Sono arrivato da poco e mi ha colpito questa convinzione che regna sovrana tra i miei compagni. Ed è una cosa coinvolgente. Io quando ero alla Roma, da avversario, ero convinto che a loro mancasse davvero poco per poter puntare a vincere il campionato"

Le prime parole di Mario Rui da giocatore del Napoli, ai microfoni del Mattino, rilanciano con forza le ambizioni della squadra partenopea e confermano quanto detto dagli stessi protagonisti della squadra azzurra nelle varie interviste rilasciate in questi giorni. Non cambia la rosa a disposizione di Maurizio Sarri, cambia tuttavia la consapevolezza del proprio essere, delle proprie potenzialità. Il terzino portoghese, arrivato in questi giorni dalla Roma, ha tastato con mano questa volontà, quella di lottare per lo scudetto, stavolta definitivamente. 

Il portoghese arriva a Napoli dopo una stagione in chiaroscuro con la maglia della Roma, condizionata anche dall'infortunio al ginocchio: "Mostrerò la mia grinta, la mia determinazione, la mia grande voglia di riscatto. Vengo da un anno difficile e in questa stagione mi voglio riprendere tutto quello che non sono riuscito ad avere nello scorso campionato". Inevitabile un passaggio su Sarri e sul suo rapporto con l'ex tecnico dell'Empoli, che ritroverà il lusitano dopo tre anni: "Mi dà una voglia matta lavorare con lui: quando l'ho conosciuto all'Empoli ero solo un terzino che pensava a spingere e a fare cross. È arrivato lui e mi ha detto che per crescere dovevo migliorare la fase difensiva... Portogallo? Sì. Se trovo la continuità, posso trovare anche la nazionale".

Infine, uno sguardo anche alle rivali per la lotta al campionato: "La storia degli ultimi anni dice Juve. Però se la bellezza conta, è il Napoli davanti a tutti. Roma? Spero che possano fare bene. L'importante è che arrivi dietro di noi". 

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