Poco più di ventiquattrore separano il Napoli di Maurizio Sarri dalla sfida di ritorno valevole per il preliminare di Champions League. All'Allianz Riviera di Nizza i partenopei si presentano forti del 2-0 dell'andata, firmato dai gol di Mertens e Jorginho, e dalla vittoria confortante di Verona, la quale ha confermato una condizione fisica sempre crescente e dato la possibilità al tecnico di toscano di ruotare parte dei suoi interpreti in vista della gara di domani. Turnover propedeutico per alcuni elementi, quali Albiol ed Allan su tutti, per recuperare preziosissime energie, mentali e fisiche, e presentarsi all'appuntamento più importante di questo scorcio di stagione con i migliori presupposti possibili. 

Gli azzurri effettueranno questa mattina l'ultimo allenamento in terra campana, prima di volare in Costa Azzurra per la rifinitura serale e per la conferenza stampa di rito della vigilia. Maurizio Sarri sfrutterà l'occasione per testare il polso della sua squadra e sciogliere gli ultimi dubbi di formazione. In realtà, il tecnico toscano ha un solo dubbio da sciogliere: per dieci undicesimi la formazione dovrebbe essere fatta, salvo complicazioni degli ultimi minuti. Reina, dopo le decisive parate del Bentegodi, agirà tra i pali con la linea a quattro difensiva che sarà formata da Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam. Imprescindibile in una gara come quella di domani, dove il Nizza verosimilmente attaccherà andando a caccia della rimonta, la presenza di un motorino instancabile come Allan, apparso già in ottima forma nelle ultime uscite. Il dirimpettaio sarà Hamsik, la cui condizione cresce di partita in partita, mentre davanti tornerà Mertens dopo la parentesi scaligera affidata a Milik, con Insigne e Callejon ai lati del belga. 

Manca l'ultima maglia da titolare, quella che spetta al regista della squadra. Se Jorginho è apparso in ottima forma nel precampionato e, soprattutto in casa contro i nizzardi, Diawara non ha fatto rimpiangere il play italo-brasiliano in terra veronese. Caratteristiche diverse, modi di intendere ed interpretare il ruolo simili, ma con peculiarità distanti che consentono a Sarri di optare per l'uno o per l'altro a seconda delle necessità. Domani sera, presumibilmente, sarà partita - anche - di sofferenza e contenimento e, le capacità in fase di interdizione ed altresì di posizione di Diawara potrebbero farsi preferire rispetto a quelle di fraseggio ed ordine di Jorginho, le cui armi potrebbero essere molto più utili in una gara come quella del San Paolo contro l'Atalanta. 

Tuttavia, rinunciare al faro del gioco sarriano nella notte più importante di tutta l'estate sembra impresa ardua. Nell'ultimo periodo Jorginho ha preso per mano la squadra, la comanda in fase di impostazione e non solo, anche in quella di non possesso, dirigendo l'orchestra del pressing sbraitando ed urlando ai colleghi del reparto offensivo quando e dove operare. Un direttore d'orchestra in piena regola, il cui polso è sempre più fermo e deciso. Carattere ed esperienza, ai quali si oppongono la sfrontatezza ed il dinamismo del guineano ex Bologna, impressionante a Verona per capacità di recupero e di lettura del gioco, aspetti che sul manto erboso dell'Allianz Riviera, così come fu al Santiago Bernabeu qualche mese fa, potrebbero risultare decisivi. Jorginho o Diawara. Diawara o Jorginho. La palla passa a Maurizio Sarri. 

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