Siamo ormai giunti al termine di un campionato che, per il Parma ha rappresentato una vera e propria agonia. Una sofferenza iniziata con la scoperta in estate di non poter più partecipare all'Europa League per problemi burocratici e, che lentamente si è trasformata in un incubo con il fallimento alle porte.

Gran caos per quanto concerne la possibilità che la sfida di domani sera con la Sampdoria si disputi o meno. La questione è legata alla richiesta di restituzione da parte della Lega Calcio, dei 5 milioni di euro versati nelle casse ducali per rendere possibile il pagamento degli stipendi e, dunque, concludere la stagione. Molto seccato e deluso il tecnico Roberto Donadoni che, in conferenza stampa dichiara: "Hanno parlato i curatori, sullo sciopero noi decideremo dopo l'allenamento. Prima ci alleniamo, poi vediamo, se tutti rispetteranno i patti e gli accordi che ci sono stati senza che questi fossero disattesi, noi faremo il nostro dovere fino in fondo".

L'allenatore ribadisce che solo dopo l'allenamento la squadra deciderà se scendere o meno in campo e, a proposito della questione tira in ballo il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, aggiungendo: "Non so nulla, dal punto di vista nostro abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Noi ci siamo decurtati il 75% degli emolumenti regressi. È giusto che si sappia che c'è qualcuno che ha accettato di ridursi tutto ma del 50%. Non è la stessa cosa. Ieri ho parlato con Tavecchio e mi ha ribadito che questi sono crediti da non sommare al debito sportivo. Ci sono anche dei filmati. Non penso che Tavecchio disattenda questo, è un uomo di parola".

Donadoni conclude con amarezza commentando l'operato della Lega: "Non si riesce mai a capire che posizione prenda. Ragiona sempre sul vago senza dare chiarezza. E questo è stato il modo di gestire il nostro mondo oggi, che lascia spazio ai furbi. Ognuno di loro dovrà spiegare le sue motivazioni, si deve essere coerenti".