Sono sempre più scure le nuvole sopra Pescara. Ieri, nel posticipo della trentasettesima giornata di Serie A, la squadra di Zeman ha battuto 2-0 il Palermo rimanendo sempre all'ultimo posto con 17 punti. Una vittoria valida solo per le statistiche in un Adriatico semi deserto anche se, a metà ripresa, sono tornati dopo mesi gli ultrà biancazzurri che hanno manifestato il proprio disappunto attraverso il lancio di fumogeni e cori contro la società, Sebastiani in primis, ma anche nei confronti di Zeman che sembra essere l'unico incolpevole di questa stagione travagliata. 

Nell'immediato dopo-partita è arrivata la replica di Sebastiani che si è espresso in questi termini: "È una contestazione che va avanti già da un po', questa sera si sono superati i limiti e le offese personali le rimando al mittente. C'è rabbia, mi dispiace vedere i tifosi del Palermo che sostengono una squadra retrocessa mentre i nostri no. Quest'anno abbiamo fatto male, è giusta la delusione ma i limiti non vanno superati altrimenti troveremo sempre meno persone per bene che vogliono entrare nel calcio. Sto trattando con imprenditori non abruzzesi, ma non dico chi. In questi cinque anni non penso di aver fatto così male. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, seguendo le direttive del tecnico che avevamo e gli umori di tutti. Purtroppo c'è l'annata in cui le cose non vanno. Quando ho sentito cori contro Zeman ho sentito il resto dello stadio non essere d'accordo".

In conferenza stampa, poi, ha parlato anche Zeman: "Sui tifosi mi aspettavo peggio, se una squadra vince due partite in tutto il campionato va contestata e criticata. La squadra non ha dato soddisfazioni anche se ogni tanto si esagera e si va fuori linea. Se la prendono col presidente, ma la squadra non l'ha fatta lui, non ha scelto lui i giocatori". Sulla stessa linea anche il portiere Fiorillo: "Serviranno tanta voglia e vittorie per riconciliarci con le persone. Oggi è stato triste giocare in uno stadio così, perché io ho visto cosa può essere questa tifoseria. Io con questa maglia ho raggiunto due finali, quest'anno mi sono misurato in una realtà che non avevo mai affrontato e, a parte Bologna, penso di aver fatto bene. Il clima ora è questo, le scuse ormai le abbiamo usate tutte e c'è poco da dire". 

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Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1