Ventinove presenze, cinque goal e quattro assist. Un bottino invidiabile per tutti, a maggior ragione se sei un ragazzo del 1994 alla prima esperienza in Serie A. Eppure Jakub Jankto, ennesimo prodotto del vivaio dell'Udinese, non ha sofferto il salto di categoria, imponendosi come uno dei più cristallini talenti della nostra Serie A. Formatosi atleticamente nell'Ascoli, il ceco ha impressionato per la propria duttilità e per la capacità di giocare sia nella zona centrale del campo che come esterno sinistro, come visto anche nell'ultima stagione sotto la guida di Del Neri, bravo ad apprezzarne il talento. Intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, il ragazzo ha quindi toccato numerosi punti, impressionando per maturità e determinazione. 

E, parlando proprio del tecnico, Jankto non può che tesserne le lodi: "Delneri? Mi ha insegnato tanta tattica e movimenti. Devo migliorare nei contrasti e imparare da Hallfredsson che non ne perde uno. Da noi in Repubblica Ceca non si mangia sano, si mangia diverso, voi mangiate in modo molto sano". Passaggio obbligato, poi, sui momenti più importanti della sua carriera: "Se qualcuno in settembre mi avesse detto che avrei giocato tanto segnando 5 gol in A non ci avrei mai creduto - sottolinea - Con Iachini forse non ero pronto, Delneri mi ha fatto crescere. Io punto di riferimento dell'Udinese? Il mercato è appena iniziato, non sappiamo mai cosa succede. Ma all’Udinese sto bene, ho trovato continuità. E la città è piccola, ma carina. Andare via? Non ho detto questo. Sicuramente non rimarrò in Italia a vita. Voglio fare altre esperienze, l’ho sempre detto. Sono curioso e ambizioso. Ma tutti dobbiamo esserlo nella vita".

Parole importanti, da parte di un ragazzo che ha già le idee chiare in merito al suo futuro. Sottolineando invece e sue peculiarità tecniche, il ceco si lascia convincere dal parlare maggiormente di sé: "Ruolo preferito? Mezzala. Ma faccio pure l’esterno. Il mio pregio è la corsa e poi il movimento. Se dovessi scegliere un calciatore preferito, direi Alejandro Papu Gomez. Da piccolo? Tifavo Arsenal, e Juventus. Sono felice del mio percorso anche  se ho un solo rimpianto nella mia vita fino ad oggi, il diploma. Devo prenderlo, ma non è facile. Mi mancano due anni. Devo organizzarmi a Praga. Ma ci proverò". 

In ultimo, Jankto parla degli obiettivi personali e stagionali della squadra: ""Potrei dire 10 gol, punto a migliorarmi. Lavoro ogni giorno con tanto impegno per questo. Il ritiro è difficile. Per la squadra, possiamo arrivare più avanti in classifica. Recupereremo bene Samir e Fofana. Dobbiamo star bene fisicamente. Ma dobbiamo stare più attenti in difesa. Possiamo pensare a qualcosa in più, ma facendo meno errori. Infatti lavoriamo ancora di più sulla tattica".

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.