All'improvviso la vita è cambiata per Riccardo Orsolini. Non la squadra in cui gioca, per ora, visto che l'Ascoli al momento se lo tiene, anche se sembra solo questione di tempo prima che questo esterno mancino che parte da destra classe '97 si vada a misurare in ambienti più competitivi. In principio è stato il Milan, negli ultimi giorni la coda per Orsolini è aumentata. Juventus, Inter, Napoli, tutti hanno fatto almeno una telefonata.

La conferma arriva dallo stesso esterno in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: "Galliani? Lo ringrazio per i complimenti. Dopo le sue parole e le voci sul Milan ho spento il telefono per due giorni e mi sono nascosto in casa a giocare alla Playstation con il mio migliore amico Mattia. Ausilio e Zanetti? Mi chiama un numero che non conosco la settimana dopo la doppietta al Carpi. Era Ausilio: mi fa i complimenti e mi dice 'ti passo una persona'. Era Zanetti, ma non l’avevo riconosciuto. Che figuraccia. Mi ha detto 'mi riconosci? Sono quello di cui stai leggendo il libro'. Ero in trance: ho iniziato a ringraziarlo senza neanche farlo parlare. Nei giorni precedenti avevo dichiarato di ritenerlo un esempio da seguire. Zanetti mi ha ringraziato e detto che mi avrebbe mandato la sua maglia autografata. L’aspettavo per Natale, ma non è ancora arrivata… Javier, non ti dimenticare di me!"

Orsolini, però, cerca di rimanere con i piedi per terra: "Juventus? Appena sento parlare di me in tv cambio canale. Ho staccato il telefono e quando l’ho riacceso c’erano più di 500 messaggi solo su Whatsapp che mi chiedevano se vado alla Juve." Senza dimenticare come tutto è iniziato: "Quando ho iniziato? A tre anni. Papà mi ha portato nel campetto dietro casa a Rotella per farmi fare un po’ di tiri in porta. Non ho più smesso. Sono nato con il pallone fra i piedi e ci morirò anche. Ricordo l’inizio con il Castignano. Poi a 7 anni sono entrato nel settore giovanile dell’Ascoli e ho fatto la trafila sino alla Prima squadra. A 17 anni ho debuttato in Lega Pro. Per migliorare nella fase difensiva durante gli allenamenti mi schieravano come terzino. Per fortuna in partita sono tornato all’ala. Sennò mica stavamo qua a fare l’intervista oggi..."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni